MARCELLO PACIFICO - anief

La redazione de La Voce della Scuola ha posto 11 domande alle organizzazioni sindacali che hanno firmato il CCNL 2019/22. Ecco le risposte dell’ ANIEF date dal Segretario nazionale Marcello Pacifico.

  1. Alla fine di una trattativa lunga e complicata avete deciso di firmare. Cosa vi ha convinto? Per lei vale il motto meglio un brutto contratto che nessun contratto, o pensa che questo contratto rappresenti un avanzamento reale per i lavoratori della scuola?

Con la firma del 6 dicembre scorso avevamo assegnato il 95% delle risorse, con questo siamo riusciti a contrattare al tavolo anche quel 5% che la legge assegnava all’amministrazione, distribuendo le risorse residue anche al personale ata, aumentando del 10% gli straordinari, pagando i tre giorni dei permessi dei precari, innalzando di due mesi il congedo delle donne vittime di violenza, assegnando una piccola indennità ai tecnici su più sedi. L’elenco potrebbe essere lungo ma di certo con l’attuale inflazione sembra una goccia in mezzo all’oceano.

  1. Partiamo dagli aumenti. Girano le cifre lordo Stato che però sono molto distanti dal netto che entra in busta paga. Pensa che gli aumenti concordati siano sufficienti a recuperare il potere di acquisto degli stipendi del personale della scuola che si è andato perdendo negli ultimi dieci anni?

Abbiamo recuperato con questo contratto altri 2,5% rispetto al gap dell’ultimo contratto che aveva lasciato gli stipendi 11 punti sotto gli aumenti del costo della vita negli ultimi 15 anni. Ma a questo si è aggiunta la guerra in Ucraina nel post covid e abbiamo perso altri 12 punti in poco più di un anno. E la base dei salari è tra le più basse in Europa. Per questo nonostante siano stati dati quasi il doppio dei soldi del 2018 (80 euro ieri 125 euro oggi) c’è tanto malcontento. Ma gli strumenti ci sono: basterebbe finanziare l’indennità di vacanza contrattuale. Se ne occuperà la corte costituzionale dopo la nostra denuncia.

 

 

  1. C’ è una riforma significativa nella gestione delle scuole, l’ ordinamento del personale ATA. Ci spiega come funzionerà con questo nuovo contratto?

Si è preso atto dopo 30 anni che i vecchi profili as e c non sono mai stati attivati e si sono trovate delle soluzioni per sbloccare i facenti funzioni ma anche quelle posizioni economiche bloccate anch’esse da 12 anni.  C’è tanto da fare ma senza risorse aggiuntive non si poteva altro. Anzi siamo riusciti a dirottare alcune risorse dei docenti con la contrapposizione di altre sigle sindacali per via equitativa anche al personale ata, non era mai successo.

  1. I critici del nuovo ordinamento dicono che aumentano le mansioni a fronte di aumenti di pochi euro al mese. Immagino che non sia d’ accordo.

Il mansionario è cambiato nei fatti con stipendi sempre bloccati. Nel precedente contratto del 40% più bassi a fronte di una inflazione 5 volte più alta. Si dovrebbe un po di onestà e non mi sembra che i lavoratori non abbiano premiato i sottoscrittori di allora nelle elezioni rsu passate e recenti.

  1. I DSGA volevano il riconoscimento di un ruolo dirigenziale. Alla fine arrivano le EQ. E’ stato un compromesso al ribasso?

I dsga sono partiti con un aumento di 6 euro mensili e sono giunti con 60 euro mensili di indennità di direzione con possibili nuovi aumenti in contrattazione integrativa. Potranno accedere a fondi fino a ieri negati proprio dal contratto e se in futuro sarà messo per chiaro nell’atto di indirizzo potranno finalmente con piano piano i dirigenti scolastici da funzionari pretendere uno stipendio tabellare più alto. Senza Anief ci sarebbe stato solo il passaggio agli EQ.

 

 

  1. Ci chiarisce la questione dei vincoli triennali sulla mobilità? E’ materia che deciderà il tavolo sindacale o restano intatti i vincoli di legge più odiati dai lavoratori, a partire dal vincolo dei tre anni?

Il contratto non può andare contro la legge ma può almeno cercare di tamponare alcune situazione come il diritto alla genitorialita per i minori, il congedo parentale, l’assistenza per 104 tutte cose inserite.

  1. Le figure di Tutor e Orientatore entrano nella contrattazione come era previsto dalla legge che li ha istituiti in quanto ai compensi finali, ma non è stato definito che ruolo effettivo abbiano, quali mansioni e relativi carichi di lavoro siano chiamati a ricoprire.

Il tema della formazione dovrebbe essere oggetto per le nuove figure previste dal PNRR di una specifica sessione. È cambiamo molto nella scuola coi fondi europei e nel prossimo contratto la formazione potrebbe arrivare a coprire un terzo dello stipendio in più per una sola piccola parte del personale. Ci vuole un tavolo ad hoc che abbiamo chiesto al ministro per concordare regole e non subire, per governare e non generare il contenzioso.

  1. Non le sembra che risulti un po’ rafforzato il ruolo accentratore del DS con il contratto triennale per gli attuali DSGA e l’ assenza di organismi terzi di controllo sulla contrattazione di istituto?

Gli attuali DSGA potranno rimanere nei loro posti e comunque ci sarà sempre la mobilità come strumento di tutela per i trasferimenti. Un incarico se incarico deve essere affidato da qualcuno. Il Ds non ha più poteri di prima, semmai quel passaggio si è consumato con il pretendete contratto quando molta della materia relativa alla concertazione è stata declassato a mera informativa.

 

 

  1. Il cosiddetto middle management continua a non essere all’ ordine del giorno?

Perché ancora deve diventare un patrimonio culturale della classe docente. Se ne è parlato 20 anni fa per legge e poi per volontà anche sindacale è stato rimasto nell’armadio. Noi vogliamo che sia un obiettivo da raggiungere nel prossimo contratto ma ci vogliono risorse ad hoc e una volontà politica chiara.

  1. Il contratto appena firmato è in realtà già scaduto. Quando pensa si potrà mettere mano al contratto 2022? C’ è chi pensa che se ne parli a fine legislatura se tutto va bene.

Di certo bisogna che il Governo nelle more finanzi l’indennità di vacanza contrattuale, tra gli 8 e i 10 miliardi subito prima di mettere altrettanti miliardi a fine legatura per il rinnovo e chiudere un contratto che allinei gli stipendi all’inflazione galoppante di questi mesi.

  1. Tornando al migliore dei contratti possibili, la UIL non ha firmato. Secondo lei firmerà il contratto definitivo? E come si riflette a suo parere questa decisione sul ruolo complessivo del sindacato nei confronti del governo?

Nel precendre contratto Snals e Gilda furono costretti a firmare per non perdere le prerogative sindacali in contrattazione integrativa. UIL valuterà cosa fare. Noi avevamo chiesto in tempi non sospetti di cambiare queste regole come nel privato e come una precisa sentenza della Consulta disciplina nel rispetto del diritto delle libertà sindacali. Fino a quel momento ogni sindacato dovrà firmare l’accordo raggiunto dagli altri quindi dovrà essere bravo a ottenere quanti più diritti possibili rispetto alle cose richieste. Il sindacato non deve fare la sponda al Governo ma spronarlo, invitarlo, redarguirlo a seguire il bene comune e il rispetto dei suoi dipendenti, quei lavoratori su cui si fonda la nostra cittadinanza

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