Le associazioni studentesche si sono presentate portando una proposta di ordine del giorno che è stata approvata, ma il ministro non si è espresso sul tema della rappresentanza.

“Abbiamo appena concluso l’interlocuzione con il ministro e non possiamo che dirci nuovamente delusi – ha dichiarato Bianca Chiesa, coordinatrice dell’Unione Degli Studenti appena uscita dal ministero – dopo la promessa di dicembre di convocazione mensile delle organizzazioni studentesche il ministro Valditara non da nessuna risposta pratica su diritto allo studio e rappresentanza. Su meridione e accorpamenti non sono previste azioni pratiche ma solo di indagini. Non abbiamo bisogno di altre indagini per conoscere le condizioni indecenti in cui versa la scuola italiana, le problematiche e i dati sono sempre gli stessi da anni abbiamo bisogno di risposte concrete”

“Solo i tecnici del ministero hanno promesso di istituire con il fast quattro tavoli di confronto sui temi benessere psicologico, alternanza scuola lavoro, rappresentanza e dispersione scolastica – continua Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’UDS – diritto allo studio e rappresentanza rientrano tra questi ma senza che il ministro si sia espresso in merito.

Rimane comunque fuori il tema dell’accorpamento degli istituti – tema portato dalle associazioni studentesche all’ordine del giorno – che conseguirà alla riforma del ministro Calderoli garantendo a sempre meno persone un reale diritto allo studio. Non solo questi tavoli di confronto non sono abbastanza ma auspichiamo che non facciano la fine della convocazione mensile promessa a dicembre. Pretendiamo risposte concrete, ora!”

“Sul tema della relazione scuola-lavoro il ministro non accenna a voler interrompere lo sfruttamento degli studenti – afferma Chiesa – promette nuove norme per garantire la sicurezza e una relazione con aziende che garantiscono la sicurezza, ma gli studenti continueranno a lavorare sfruttati e contribuire alla produzione vivendo così dinamiche di sfruttamento. Per questo usciamo dal palazzo ministeriale determinati a ribadire la necessità di convocazione di questo spazio perché siano date risposte concrete ai problemi e alle necessità della comunità studentesca. Non possiamo accettare che questo luogo sia fine a sé stesso e non porti un vero cambiamento. Pretendiamo soluzioni e risposte concrete: ora sul diritto allo studio, sul rapporto scuola lavoro, sulla rappresentanza e sul benessere psicologico decidiamo noi. ORA SULLA SCUOLA DECIDIAMO NOI”

Martedì 18/04 h 10

Gli studenti ottengono la convocazione delle associazioni studentesche: ma non basta vogliono risposte concrete.

È per il 18 aprile alle 15 la convocazione del FAST (Forum Delle Associazioni STudentesche più rappresentative). Tra queste l’UDS, il sindacato studentesco più grande del Paese che pretende a gran voce che vengano affrontati i bisogni degli studenti e che il FAST sia convocato con regolarità come promesso dal ministro durante l’incontro di dicembre.

“È imprescindibile la convocazione delle organizzazioni studentesche – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice dell’Unione Degli Studenti che questo pomeriggio incontrerà il ministro – abbiamo delle rivendicazioni chiare ed essenziali perché il diritto allo studio possa essere realmente garantito. Oggi portiamo al ministro la nostra proposta su PCTO, rappresentanza, Benessere Psicologico.”

“Il rapporto istruzione lavoro va ripensato interamente – continua Alice Beccari, esecutivo nazionale dell’UDS – per garantire sicurezza, in un paese dove c’è un media di 3 morti al giorno sul posto di lavoro, per permettere la completa gratuità e per far si che gli studenti non siano mai partecipi del processo produttivo.”

Anche sulla rappresentanza l’UDS chiede una riforma costruita dal basso e con gli studenti, a marzo infatti c’è stata l’Assemblea Nazionale su partecipazione e rappresentanza studentesca dove più di 400 tra rappresentanti e studenti si sono confrontati sulla riforma stessa.

“Parleremo al ministro anche del benessere psicologico all’interno delle scuole- conclude Chiesa – la salute degli studenti è sempre più preoccupante e la necessità nelle scuole di strutture di supporto è sempre più sentita dalla comunità studentesca e lo stress legato alla competizione sempre più presente non si può ignorare. Oggi faremo nuovamente sentire la nostra voce e pretenderemo che questo spazio di confronto lo sia realmente e non solo di facciata come quello di dicembre. Non possiamo accettare che questo luogo sia nuovamente teatro fini a se stessi e non portino un vero cambiamento, ormai più che necessario. Pretendiamo soluzioni e risposte concrete: perché ora sul diritto allo studio, sul rapporto scuola lavoro, sulla rappresentanza e sul benessere psicologico DECIDIAMO NOI.”

 

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