“Prima di ridistribuire per il futuro competenze e risorse, bisogna promuovere una commissione di inchiesta che verifichi come le stesse siano state gestite e assegnate dall’Unità d’Italia con obiettivi specifici di rilancio delle zone più economicamente depresse del Paese e ad alto flusso migratorio”: così commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la deposizione a Palazzo Chigi del disegno di legge sull’autonomia differenziata per iniziativa del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli con l’avallo di diversi governatori con in testa quello del Veneto, Luca Zaia, che è anche “co-autore di questa legge, tanto da dichiarare che “senza autonomia” la Lega nazionale “non ha più ragione”.
Anief ricorda che il ddl Calderoli sulla Regionalizzazione – la cui bozza è stata pubblicata alcune settimane fa – oltre ad accentuare le differenziazioni di offerta formativa, con il fondato rischio di incrementare il gap territoriali sugli apprendimenti, rischia di introdurre ulteriori “vincoli pluriennali per stabilizzare organici”. Secondo il presidente del sindacato autonomo, con questo ddl si introdurrebbero altri vincoli agli spostamenti del personalel andando a determinare un ulteriore vuoto di cattedre e posti Ata in alcune regioni d’Italia. La soluzione alle richieste periodiche del cambio di scuola non può essere l’obbligo a rimanervi per diversi anni, ma incentivare a raggiungerle con sostanziose indennità di sede e di trasferta. E rimborsando i docenti costretti a spostarsi di centinaia di chilometri. Come pure i vincitori di concorso devono avere la possibilità di spostarsi liberamente sulla totalità dei posti senza titolare. Solo in questo modo, mettendo il corpo docente nelle condizioni di raggiungere le sedi più congeniali, il problema si ridimensionerebbe”.
Anief ritiene, inoltre, che l’autonomia differenziata non può essere attuata perché le Regioni italiane non sono in grado di garantire Lep omogenei e meno che mai nell’Istruzione, unico strumento rimasto in mano allo Stato italiano per realizzare il principio di uguaglianza sostanziale alla base della nostra Costituzione. “Abbiamo in Italia già la scuola dell’autonomia, non abbiamo bisogno dell’autonomia differenziata regionale nella scuola pubblica”, ribadisce Marcello Pacifico. “Se il Governo dovesse approvare la regionalizzazione della scuola, noi dal giorno dopo ci faremo promotori perché si avvii un referendum abrogativo e a rivolgerci ala Corte Costituzionale, immediatamente dopo l’eventuale approvazione dell’autonomia differenziata applicata alla scuola”, conclude il leader del giovane sindacato.

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