Il contratto collettivo nazionale 2019-21 sottoscritto una settimana fa all’Aran, non porterà solo aumenti per 125 euro e fino a 2.500 euro di arretrati, ma anche più rappresentanza ai tavoli di confronto e di contrattazione con l’amministrazione: “Con la firma del CCNL 2019/21, finalmente Anief può realizzare a pieno l’esercizio della rappresentatività – ricorda oggi il suo presidente Marcello Pacifico -. Si parte domani, quando alle ore 15 per la prima volta il nostro sindacato verrà ammesso al tavolo del Ministero dell’Istruzione e Merito sulle ipotesi di realizzazione del CCNI sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA del biennio 2023/24 e 2024/25: il nostro impegno è riuscire a cancellare il prima possibile, anche se possibile per via contrattuale, la vergogna dei vincoli ai movimenti del personale. Siamo orgogliosi di questo risultato e fermo sentire la voce del popolo della scuola”.

“Per il nostro giovane sindacato si aprono nuove prospettive – – continua Pacifico -, in primis quella di nominare nostri rappresentanti, i cosiddetti TAS, in ogni sede di lavoro per la contrattazione integrativa di istituto, ateneo, enti di ricerca, accademie e conservatori e partecipare alla contrattazione integrativa nazionale e regionale. Certamente, molto dipenderà anche dalla volontà del Governo di reperire ulteriori risorse: in un modo o nell’altro dovrà presto stanziare altri 5 miliardi per allineare l’indennità di vacanza contrattuale in attesa di trovare le risorse per il nuovo accordo per il triennio 2022/2024 rispetto al tasso di inflazione per il 2022/2023 dell’11,4%, oltre che garantire da subito ulteriori aumenti a gennaio automatici di 150 euro a dispetto dei 30 euro stanziati con assegno una tantum nella manovra di bilancio”.

Per questi motivi, Anief ricorda che a questo scopo ha fatto da tramite per presentare diversi emendamenti al decreto legge Aiuti quater e al disegno di legge di Bilancio 2023, anche con il fine di rimettere alla contrattazione le risorse per la valorizzazione professionale del personale docente, per la valorizzazione dei Dsga e per finanziare la riforma dell’ordinamento professionale del personale Ata.

 

 

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