Bikinioff. La chatbot che spoglia le persone. Ultima frontiera della produzione di deepfake.Gli interventi dei Garanti per l’infanzia (Lazio) e della privacy.
Bikinioff, la chatbot che spoglia le ragazze
Bikinioff. Chatbot che entra a gamba tesa nella privacy delle persone coinvolte. Ne ho parlato qualche settimana fa. anche facendo riferimento al danno d’immagine. Le vittime soprattutto sono ragazze o ragazzine. La chatbot le spoglia dando origine a una deepfake. Scrive il Garante per la privacy:” I deepfake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare oricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce. Il risultato è dato dall’evoluzione dell’IA (intelligenza artificiale)… Quella realizzata con i deepfakeè una forma particolarmente grave difurto di identità. Le persone che compaiono in un deepfakea loro insaputa non solo subiscono una perdita di controllo sulla loro immagine, ma sono private anche del controllo sulle loro idee e sui loro pensieri, che possono essere travisati in base ai discorsi e ai comportamenti falsi che esprimono nei video.
Tornando a Bikinioff , la chatbot offre la possibilità al bullo di postare la foto ritoccata nel Web con effetti devastanti sulla reputazione della persona. A questo occorre aggiungere che il bullo può ricattare la vittima, chiedendo denaro, non curante che sta commettendo una serie di realti. Il primo fra questi è la pubblicazione del dato personale (foto, video) senza il consenso. Fortunatamente Bikinioff non è completamente gratis. Gratuitamente si può modificare solo la prima foto . Se si vuole continuare occorre pagare anche in bitcoin. Indubbiamente la condizione d’uso limita la platea dei fotografi.
L’intervento del Garante dell’ infanzia (Lazio)
Chi ogni giorno monitora la relazione che i bambini e i ragazzi hanno con il web non è sorpreso. Il riferimento è il fatto di cronaca che ha visto due preadolescenti in provincia di Roma accusati di aver modificato le foto di cinque compagne di classe (Fanpage.it, 16 aprile). Sconcerta la loro risposta che denota scarsa empatia: “E’ solo uno scherzo” (Fanpage.it). Sulla vicenda è intervenuto la Garante per l’Infanzia della Regione Lazio (Monica Sansoni) dichiarando che l’uso non è una bravata. Immediatamente ha attivato un progetto “Genitori al centro, missione adolescenza” destinato alle scuole, parrocchie e centri sportivi.
Le indicazioni del Garante per la privacy
Come già citato anche il Garante per la Privacy è intervenuto sulla questione più generale delle deepfake (dicembre 2020). Il documento è antecedente alla comparsa di Bikinioff, ma i rischi sono invariati: furto d’identità, cyberbullismo, cybercrime. Interessanti i comportamenti proposti dal Garante per arginare gli effetti devastanti. 1)Evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari… 2) Se si ha il dubbio che un video o un audio siano un deepfake realizzato all’insaputa dell’interessato, occorre assolutamente evitare di condividerlo (per non moltiplicare il danno alle persone con la sua diffusione incontrollata). E si può magari decidere di segnalarlo come possibile falso alla piattaforma che lo ospita (ad esempio, un social media)… 3) Se si ritiene che il deepfake sia stato utilizzato in modo da compiere un reato o una violazione della privacy, ci si può rivolgere, a seconda dei casi, alle autorità di polizia (ad esempio, alla Polizia postale) o al Garante per la protezione dei dati personali…”
Un suggerimento pare di difficile applicazione perchè fa riferimento ad aspetti tecnici (l’immagine pixellata, movimento innaturale degli occhi…) in parte superati dall’evoluzione dell’algoritmo della chatbot.

Gianfranco Scialpi, dal 1983 docente di scuola primaria. Dal 1994 svolge attività di formazione su tematiche prevalentemente didattiche. Recentemente ha tenuto corsi di corsi sull’uso delle Tic nella didattica (mappe concettuali) e sulla navigazione sicura nel Web rivolti soprattutto agli studenti. E’ stato preparatore agli esami Ecdl presso il proprio istituto. Ha un blog personale. Qui ha pubblicato in questi ultimi anni 1.700 articoli. E’ articolista presso diverse testate online (OrizzonteScuola, ScuolaInforma e Informazionescuola…). E’ coautore di testi di didattica (Istituto Didattico Teramo). Nel proprio Istituto scolastico ricopre le funzioni di F.S. alle Tic, referente al contrasto al Cyberbullismo e responsabile di plesso. Con il supporto del Municipio 3° e 5° (Roma) ha costituito un gruppo di referenti al Cyberbullismo (2018), che poi ha realizzato un comune regolamento come previsto dalla legge 71/17.