
Scuola – Pittoni (Lega), su abilitazione docenti ecco punti possibile intesa
«Si lavora a creare le condizioni affinché, grazie anche all’interlocuzione in corso con Bruxelles su alcuni punti dell’intesa legata ai fondi del PNRR siglata dal Governo precedente, il DPCM che normerà i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento su materia e quelli di specializzazione sul sostegno sia il più possibile efficace e risolutivo, in sintonia con le esigenze espresse dalle parti interessate». Lo dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato. «Ovviamente – spiega Pittoni – l’attenzione di triennalisti di scuole statali e paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca è concentrata soprattutto sull’accesso. Il successo del PAS (Percorsi abilitanti speciali) 2013 basato sullo “scaglionamento”, invece che su numero chiuso e preselezione, apre infatti la strada a soluzioni diverse rispetto al TFA (Tirocinio formativo attivo), che in questi anni ha mostrato tutti i suoi limiti.
Da qui l’idea di chiedere, per esempio, la soppressione del tetto alle abilitazioni presente nel dl 36/2022, di fatto ingestibile riguardando pure docenti delle paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca, figure non direttamente collegate al ministero dell’Istruzione. L’eventuale via libera dell’Ue i prossimi giorni, consentirebbe di inserire il provvedimento nel decreto PA. Ci sono poi i nodi del tirocinio, che fa un po’ sorridere imposto a insegnanti con esperienza e che in particolare nel caso degli ingabbiati (docenti già di ruolo) andrebbe evitato per non produrre solo un ingiustificato allungamento dei tempi, e delle lezioni online. La percentuale non in presenza del 20 per cento su cui puntava il vecchio Governo, è esageratamente bassa per chi già lavora, ha una famiglia da gestire e magari abita lontano dai grandi centri. L’estensione dell’online, accompagnata da adeguati controlli, agevolerebbe tra l’altro l’intesa con gli atenei per il necessario incremento dei posti nei corsi. Al momento – conclude Pittoni – si ragiona su un ventaglio di incentivi».

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