Sul Portale della Commissione Europea si legge: “I giovani meritano di avere tutte le possibilità di sviluppare appieno il loro potenziale e avanzare nelle transizioni verde e digitale. La situazione dei giovani che si affacciano sul mercato del lavoro, spesso già difficile, è stata aggravata dalla pandemia di coronavirus.”
Ancora, si afferma: “L’istruzione e la formazione professionale (IFP) aiutano i giovani a essere pronti per il loro primo impiego e consentono agli adulti di acquisire nuove competenze e far progredire la loro carriera. Questo aspetto sarà essenziale per aiutare i giovani ad accedere al mondo del lavoro durante la ripresa. La Commissione adotta un nuovo approccio all’istruzione e alla formazione professionale, rendendole più moderne, interessanti e al passo con l’era digitale e la transizione verde.”
Riconoscendo che la scuola svolge un ruolo marginale nella formazione professionale del giovane, individua come strumento gli apprendistati come soluzione vantaggiosa per tutti:
– le imprese trovano la forza lavoro specializzata di cui hanno bisogno per affrontare il futuro;
– i giovani sviluppano le proprie competenze e trovano lavoro.
Tutti sanno che il problema della disoccupazione giovanile, spesso, va oltre la semplice mancanza di lavoro ma che centrale è l’informazione, unitamente alla formazione e all’addestramento.
Tramite i programmi per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, l’Unione europea ha l’obiettivo di sviluppare e rafforzare la dimensione europea, promuovendo la mobilità e incentivando la cooperazione internazionale con i programmi Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà, riconoscendo che l’istruzione e la formazione svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’economia basata sulla conoscenza. Tutte le azioni dovrebbero, nel loro insieme, sostenere la ripresa, la crescita e l’occupazione stimolando l’affermarsi di una popolazione altamente qualificata, versatile e adattabile.
Bisogna riconoscere, tuttavia, che le attuali politiche di formazione professionale e del lavoro, da questo punto di vista risultano carenti dell’approccio “partecipativo” per l’assenza di adeguato strumenti di diffusione delle informazioni fondamentali ai fini di un orientamento al futuro dei giovani. L’informazione finalizzata all’orientamento professionale ha un ruolo così importante che dovrebbe costituire un obbligo. Si tratta di introdurre politiche e norme per costruire un percorso unitario tra istruzione e formazione raccordando i percorsi degli Istituti professionali e degli Enti di Formazione professionale, al fine di intrecciare i bisogni formativi dei ragazzi e le necessità del mercato del lavoro.

Ilenia Giocondo, Presidente dell’Associazione Carena APS, Editrice ed esperta di formazione