
Classi numerose, un caso che porta alla iattura pedagogica. Il fronte è sempre ricco di sfumature che gli esperti non colgono
Classi numerose, l’ultimo caso e le sfumature
Classi numerose. Ogni giorno si entra a scuola e molti docenti fanno esperienza di questa iattura pedagogica voluta dal duo Gelmini/Tremonti. Le classi pollaio e tutti i tagli attuati (totale 8 miliardi di €) sono serviti per fare cassa. In altri termini la scuola è stata percepita come un bancomat, decidendo di dequalificarla.
Chi vive ogni giorno la classe sperimenta diverse criticità. L’ultima in ordine di tempo è riportata dall’ANSA: ” Con lo spruzzo di uno spray al peperoncino a scuola sei persone (cinque studenti e un insegnante) sono finiti all’ospedale per essere medicati.
E’ successo, come riporta la Gazzetta di Parma, all’istituto professionale intitolato a Primo Levi, in città.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti al 118, l’episodio sarebbe successo all’intervallo, quando alcuni studenti hanno cominciato a sentire bruciore agli occhi al bar della scuola. Uno dei responsabili è stato individuato“.
Siamo di fronte all’ordinaria follia subita dal sistema-scuola stressato e spesso declassato a funzione di semplice custodia del minore. Spesso la scuola deve gestire genitori sfiduciati, arrabbiati verso il pubblico e di conseguenza studenti indifferenti alla cultura e all’autorità.
La vicenda presentata riferisce una delle tante sfumature che purtroppo caratterizzano le classi. Nel caso specifico parliamo di disagio giovanile. In altri, invece si pone l’attenzione sull’impossibilità di attuare un percorso di personalizzazione con gli studenti che hanno Bes, Dsa… Ci sono, inoltre situazioni dove si lamenta dell’eccessivo rumore o dell’insalubrità delle aule. L’elenco potrebbe continuare. Come scritto sopra, ci troviamo di fronte a delle peculiarità che i cosidetti esperti d’aula non colgono, in quanto non entrano in un ambiente scolastico da anni. Si limitano a presentare la realtà scolastica attraverso numeri, percentuali, ricerche. Ottima strategia che semplifica e annulla le criticità ricorrenti le classi numerose. Gli unici autorevoli a parlare di questa maggiore complessità delle classi sono gli insegnanti, che inspiegabilmente sono tenuti lontani dai riflettori mediatici
La soluzione è quasi sempre la stessa
Ora la soluzione esiste e può contribuire a ridurre o azzerare molte criticità. Il riferimento è al superamento delle classi pollaio per avvicinarsi a quelle con profilo educativo, tante volte ipotizzate da U. Galimberti. Non sorprende, quindi la dichiarazione del D.S. coinvolto nella vicenda. Si legge: “Nella nostra scuola – racconta il preside Federico Ferrari – i problemi sono al biennio, da un po’ di anni i ragazzi di 14-15 anni sono ‘imbizzarriti’. Noi cerchiamo di tenerli dentro, includerli, perché abbiamo la consapevolezza che se li allontaniamo con sospensioni e bocciature, spesso l’alternativa è solo la strada. Una possibile soluzione sarebbe avere classi meno numerose, con venti ragazzi anziché trenta. Prime con 30-32 alunni sono poco gestibili anche da parte di insegnanti bravissimi come quelli che abbiamo qui”

Gianfranco Scialpi, dal 1983 docente di scuola primaria. Dal 1994 svolge attività di formazione su tematiche prevalentemente didattiche. Recentemente ha tenuto corsi di corsi sull’uso delle Tic nella didattica (mappe concettuali) e sulla navigazione sicura nel Web rivolti soprattutto agli studenti. E’ stato preparatore agli esami Ecdl presso il proprio istituto. Ha un blog personale. Qui ha pubblicato in questi ultimi anni 1.700 articoli. E’ articolista presso diverse testate online (OrizzonteScuola, ScuolaInforma e Informazionescuola…). E’ coautore di testi di didattica (Istituto Didattico Teramo). Nel proprio Istituto scolastico ricopre le funzioni di F.S. alle Tic, referente al contrasto al Cyberbullismo e responsabile di plesso. Con il supporto del Municipio 3° e 5° (Roma) ha costituito un gruppo di referenti al Cyberbullismo (2018), che poi ha realizzato un comune regolamento come previsto dalla legge 71/17. Ma la sua attività principale resta quella svolta in aula. Attualmente con 24 fantastici bimbetti.