Raccolte le firme per bloccare l’ autonomia differenziata

Raccolte le firme per bloccare l’ autonomia differenziata

5 Maggio 2023 6 Di Norberto Gallo

Mentre in aula parte la discussione sulla legge per l’ autonomia differenziata del Ministro Calderoli, l’ annuncio del segretario della UIL scuola RUA.

Giuseppe D' Aprile

Giuseppe D’ Aprile

“E’ ufficiale: abbiamo raggiunto le cinquantamila firme necessarie per portare in Parlamento la proposta di legge popolare contro la regionalizzazione della scuola”. A dare l’ annuncio in diretta è Giuseppe D’ Aprile alla fine della trasmissione “la Voce del Sindacato”, la trasmissione di La Voce della Scuola condotta da Diego Palma e Doriana D’ Elia. “Ora potrà finalmente cominciare il suo iter tra commissioni, audizioni ed aula” – ha aggiunto D’ Aprile.

La proposta di legge di revisione costituzionale punta a modificare il Titolo V della Costituzione che, nella sua attuale formulazione consente l’ autonomia differenziata spinta, in pratica la gestione diretta da parte delle Regioni di pezzi consistenti del sistema di welfare italiano, tra i quali spicca la scuola.

Ribattezzata “secessione dei ricchi”, l’ autonomia differenziata è contenuta nel famigerato disegno di legge Calderoli incardinato nella commissione Affari costituzionali del Senato proprio all’ inizio di questa settimana. “Adesso si procederà con le audizioni, come preventivato, che saranno una cinquantina” aveva chiarito Calderoli uscendo dalla seduta della commissione del tre maggio, commentando “abbiamo dato il primo colpo di palla, la partita è iniziata, ma gli schemi di gioco sono chiarissimi”.

A rimescolare le carte l’ annuncio di D’ Aprile. A differenza del passato, infatti, ora è obbligatorio discutere le proposte di legge popolare, in passato destinate a marcire tristemente nei cassetti di Palazzo Madama.

La proposta elaborata dal costituzionalista Massimo Villone con i giuristi del Coordinamento per la democrazia costituzionale e sostenuta, oltre che dalla UIL, anche da CGIL e GILDA, punta a restringere gli spazi di autonomia che mettano a rischio l’ unità della Repubblica, un fenomeno che ha già colpito negli scorsi anni la Sanità pubblica, frammentata e completamente disomogenea a seconda della Regione di appartenenza.