
Giovani e salute mentale. La fotografia di un preoccupante disagio
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Giovani e salute mentale. Dopo la pandemia il tema è spesso dibattuto. La Stampa pubblica un interessante report sul disagio dei nostri ragazzi. Sul banco degli imputati salgono la scuola e la famiglia. Pensando alla Costituzione, l’ordine, però occorre invertirlo,
Giovani e salute mentale, un report interessante
Giovani e salute mentale. Il tema è frequentemente attenzionato dai massmedia, qualche volta in modo strumentale. Un ampio e interessante report di Elena Stancarelli (La Stampa domenica 24 aprile), pur rispettando i canoni giornalistici (sintesi e linguaggio non troppo tecnico), evidenzia un’ apprezzabile oggettività. E’ confermata, innanzitutto l’esistenza del disagio giovanile prima del Covid. La pandemia ha esasperato la situazione con le sue chiusure forzate. Una volta usciti dalla fase critica (Covid-19), la politica ha immaginato che i nostri ragazzi fossero capaci di riportare il loro profilo esistenziale al periodo antecedente la pandemia. Risultato: il disagio è aumentato!
Stefano Vicari (responsabile del reparto di neuropsichiatria- Ospedale Bambin Gesù) intervistato da E. Stancarelli riferisce: “I casi di malattie nervose sono nettamente aumentati. E le ragioni di questo incremento sno tante…I genitori lavorano fino a tardi, i bambini passsno troppo tempo davanti agli schermi di televisione, smartphone, tablet…Lo stile dei genitoriale, il parentig, fa la differenza… non acccetano lo scontro con i figli…Manca un educazione alla frustrazione”
Le responsabilità sono chiare, ma
Le responsabilità di questo disastro, secondo Stefano Vicari sono il risultato della “crisi delle strutture educative come la scuola e la famiglia”
L’elenco ovviamente non può comprendere solo questi soggetti, in quanto la persona è il risultato di più “presenze” che interagiscono a vario modo con i ragazzi come la politica, i massmedia, la cultura, i valori sociali… Quindi la responsabilità è di tutto il sistema.
A questo aggiungo che non si comprende il motivo per il quale S. Vicari posiziona la scuola al primo posto. Il prof. dimentica la Costituzione (art. 30) che attribuisce alla famiglia la responsabilità primaria nell’educazione dei ragazzi. Quindi occorre invertire l’ordine, ponendo costituzionalmente la famiglia al primo posto.

Gianfranco Scialpi, dal 1983 docente di scuola primaria. Dal 1994 svolge attività di formazione su tematiche prevalentemente didattiche. Recentemente ha tenuto corsi di corsi sull’uso delle Tic nella didattica (mappe concettuali) e sulla navigazione sicura nel Web rivolti soprattutto agli studenti. E’ stato preparatore agli esami Ecdl presso il proprio istituto. Ha un blog personale. Qui ha pubblicato in questi ultimi anni 1.700 articoli. E’ articolista presso diverse testate online (OrizzonteScuola, ScuolaInforma e Informazionescuola…). E’ coautore di testi di didattica (Istituto Didattico Teramo). Nel proprio Istituto scolastico ricopre le funzioni di F.S. alle Tic, referente al contrasto al Cyberbullismo e responsabile di plesso. Con il supporto del Municipio 3° e 5° (Roma) ha costituito un gruppo di referenti al Cyberbullismo (2018), che poi ha realizzato un comune regolamento come previsto dalla legge 71/17. Ma la sua attività principale resta quella svolta in aula. Attualmente con 24 fantastici bimbetti.