1 maggio 2023 quale festa del lavoro per i docenti precari AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale)? Per noi nessuna tutela!

1 maggio 2023 quale festa del lavoro per i docenti precari AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale)? Per noi nessuna tutela!

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Illustrissimo Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella,
in occasione del suo discorso, a Reggio Emilia, alla vigilia del PRIMO MAGGIO, Lei giustamente grida a gran voce di “NON ARRENDERSI AL LAVORO POVERO E PRECARIO!”. Ed è proprio da questa sua frase che abbiamo preso coraggio per scriverLe questa lettera, con profondo rammarico ma anche con grande speranza, per sottoporre alla sua Eccellentissima attenzione la seguente situazione di fatto.

Siamo DOCENTI PRECARI Afam, assunti con contratto a tempo determinato, ormai da anni, su cattedre vacanti presso i vari Conservatori di Musica e Accademie di Belle Arti.
Da circa 20 anni, le assunzioni in ruolo dei docenti Afam sono avvenute esclusivamente mediante lo scorrimento delle graduatorie nazionali dopo aver maturato almeno tre anni accademici di insegnamento.
Speravamo che anche per noi venisse adottato il legittimo e medesimo criterio, sulla scorta delle cospicue immissioni in ruolo e dei numerosi posti vacanti disponibili, ma soprattutto per l’esaurimento delle varie graduatorie nazionali.

Ma così non è stato! E invece di procedere all’aggiornamento delle graduatorie, in data 29 marzo 2023 è stato emanato il D.M. n.180, che sancisce una nuova procedura di reclutamento dei docenti AFAM attraverso l’istituzione dei concorsi di sede, senza prevedere una tutela ad hoc per NOI docenti precari che abbiamo maturato 3 anni di servizio.
Il Decreto Ministeriale n.180 del 29 marzo 2023 è stato una doccia fredda alla quale non eravamo preparati, una pugnalata allo stomaco e alla dignità di chi in questi anni ha servito le Istituzioni con impegno, professionalità e competenza.

Nel suo prezioso discorso Lei ribadisce che “Il lavoro è ciò che mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità. E il lavoro riguarda le persone” … Ma disgraziatamente a noi del comparto AFAM non è più concessa questa possibilità!
E purtroppo attraverso le eventuali future procedure concorsuali si deciderà della sorte e del lavoro di migliaia di “poveri” precari storici. E’ assolutamente impensabile, infatti, bandire un concorso selettivo senza prevedere nessuna procedura ad hoc per i precari con più di 3 anni di servizio che, secondo le direttive Europee, dovrebbero essere stabilizzati e non mandati a casa attraverso una modalità bieca e cinica.

Il nuovo sistema di reclutamento, introdotto dal D.M. 180, è assolutamente irrazionale ed illegittimo, proprio perché non prevede NESSUNA tutela PER I DOCENTI PRECARI con 3 anni di servizio!
Un’equa soluzione sarebbe stata quella di prevedere, per esempio, il nostro inserimento in una graduatoria 205ter (quella che si attendeva), proprio sulla base del diritto maturato, esattamente come i colleghi precari che hanno ottenuto la nomina in ruolo fino a 4 mesi fa. Si sottolinea, infatti, che sino a novembre 2022 coloro che erano inseriti nella graduatoria 205bis sono stati stabilizzati con un contratto a tempo indeterminato, tant’è vero che, moltissime graduatorie sono ormai esaurite e prive di candidati. E proprio perché molte graduatorie nazionali risultano esaurite, la continuità didattica nei Conservatori di Musica e nelle Accademie è stata garantita efficacemente attraverso la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato, per la copertura dei posti vacanti, con l’utilizzo delle graduatorie d’istituto. Rammentiamo che, per accedere a queste ultime graduatorie, venivano emanati dei bandi con norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi erano molto selettive, con la valutazione dei titoli di studio, didattici, culturali, artistici e professionali.
Lei giustamente considera il “lavoro come antidoto, come strumento efficace per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse”. Ma evidentemente ciò non può essere affermato per noi docenti precari AFAM!

Infatti, appare evidente che il decreto ministeriale, così emanato, causa una forte disparità di trattamento e una grave discriminazione tra gli attuali precari che hanno maturato tre anni di servizio e coloro che, con il medesimo requisito dei 3 anni di servizio, hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mediante l’inserimento in una graduatoria nazionale. Di fatto, quei docenti precari hanno visto tutelato il loro diritto ad un lavoro stabile, mentre risulta incomprensibile la ragione per cui il medesimo diritto non debba egualmente essere a noi riconosciuto ai fini di una legittima stabilizzazione.

Inoltre, il Decreto n. 180 non tiene assolutamente conto delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che invitano e diffidano lo Stato italiano a dare applicazione per tutto il pubblico impiego alla sanzione della riqualificazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoro a termine successivi che hanno superato i 3 anni di servizio, anche non continuativi, richiamando la clausola dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato e il principio comunitario di non discriminazione, clausola e principio di diretta applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

D’altra parte, il legislatore nazionale, non senza contraddizioni, ha iniziato un percorso di adeguamento della normativa interna a quella europea con la circolare Madia, quella che dà attuazione al D.L. 75 del 2017, che era stato, peraltro, richiamato dalla Commissione europea come documento d’interesse, ai fini di verificare se, e in che misura lo Stato italiano volesse risolvere una volta per tutte il problema del precariato pubblico. Purtroppo, però, dal D.L. 75 del 2017, e quindi dalla circolare Madia, sono stati esclusi i docenti di Conservatorio AFAM (ennesima discriminazione!).

Vi è di più! Il 19 aprile u.s. la Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia (INFR(2014)4231) per il recepimento non corretto nell’ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che impone di non discriminare a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato. La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori nominando tra questi gli insegnanti del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
PER QUALE MOTIVO IN TUTTI GLI AMBITI SI STA CERCANDO DI ATTUARE UNA PROCEDURA DI STABILIZZAZIONE DEL PRECARIATO E SI STA ESCLUDENDO UNICAMENTE IL COMPARTO AFAM? Solo per fare un esempio analogo… per i docenti precari della scuola con 3 anni di servizio è stato appena previsto in estate un concorso riservato straordinario, finalizzato all’immissione in ruolo!

Al contrario, NOI siamo stati completamente ignorati, ingiustamente esclusi sia dal piano di assunzioni (previste dal precedente sistema) ma, soprattutto, dalla possibilità di continuare a
svolgere il nostro lavoro: trattati proprio come proci in prex precis, in attesa di essere uccisi! Gli unici lavoratori precari sacrificabili: nessuna tutela, nessun sistema transitorio!
Non solo! Per continuare ad insegnare negli Istituti e seguire gli allievi che ormai ci conoscono da anni e che speravano di aver trovato una sacrosanta stabilità nel loro percorso formativo, anche noi dovremo affrontare, come un terno al lotto, le forche caudine di un concorso, dopo tanti anni d’insegnamento, nonostante la maturità didattica indubitabilmente acquisita sul campo; e il doversi “mettere ancora in gioco” rappresenterebbe per noi un amarissimo scherzo del destino, al quale non intendiamo rassegnarci!

La procedura di reclutamento introdotta dal decreto 180 rappresenta una grave ingiustizia per noi DOCENTI PRECARI, perché il servizio da noi prestato in questi anni nel comparto AFAM è stato completamente ignorato; riteniamo quindi assolutamente indispensabile uno sforzo da parte delle istituzioni per risolvere l’annosa questione di tutti noi supplenti pluriennali che, pur trovandoci ad un passo dalla stabilizzazione, dal prossimo anno saremo senza lavoro se non sarà tempestivamente posta in essere alcuna “procedura transitoria” a NOSTRA tutela.
Per tutti i motivi suindicati, con la presente lettera aperta, noi docenti precari del comparto Afam, prima dell’avvio delle nuove procedure concorsuali, previste dal D.M. 180 del 29 marzo u.s. e conseguenti e successivi atti e regolamenti,
CHIEDIAMO

UNA PROCEDURA DI STABILIZZAZIONE
per tutti I DOCENTI PRECARI AFAM
che hanno maturato 3 anni di servizio così come esortato dalla Comunità Europea.

CHIEDIAMO

TUTELA DEL NOSTRO DIRITTO AL LAVORO.
Ci rivolgiamo a Lei, Onorevole Presidente, perché abbiamo bisogno che la nostra voce venga ascoltata, che venga portato alla luce questo grave caso di disparità che ci ha tagliato ingiustamente fuori dalla possibilità di lavorare: per il prossimo anno accademico e in futuro soffriremo la mancanza di lavoro, fonte di energia vitale e di guadagno per intere famiglie!
Certi che venga ascoltata la nostra voce, vi chiediamo una risposta forte e convinta, finalizzata concretamente a ripristinare la dovuta parità di opportunità lavorativa e attendiamo fiduciosi una favorevole accoglienza della presente richiesta di aiuto,
perché anche per noi, come per tutti…
IL PRIMO MAGGIO E’ LA FESTA DELLA DIGNITÀ DEL LAVORO!
E perché anche per noi sia…

LA FESTA DELLA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO!
I DOCENTI PRECARI AFAM