
Francesca Palmas, pedagogista, è responsabile scuola di ABC Federazione Italiana: “Di Scuola, specializzazione e inclusione di qualità”
Insegnanti di sostegno specializzati all’estero: quantità o qualità?
Riportiamo l’articolo di Francesca Palmas, pedagogista, è responsabile scuola di ABC Federazione Italiana (www.abcitalia.org) sul giornale VITA.
Gli alunni con disabilità nelle scuole italiane sono arrivati a 316mila. Servono sempre più insegnanti di sostegno. Dal 23 aprile sono in vigore nuove norme per reclutarli, anche tra chi ha conseguito la specializzazione all’estero. Una soluzione? No per Francesca Palmas, responsabile scuola della Associazione Bambini Cerebrolesi, che chiede più formazione per tutti i docenti e un monitoraggio sull’attuazione dei nuovi Pei. Sempre che il ministro Valditara si decida a convocare l’Osservatorio sull’inclusione scolastica, riunitosi l’ultima volta a ottobre Pexels Ksenia Chernaya Scuola.
Aumentano nelle nostre scuole gli insegnanti di sostegno assegnati alle studentesse e studenti con disabilità. Migliora dunque il rapporto insegnante/alunno (1,6 media italiana, seppur con differenze tra regione e regione) ma di questi docenti di sostegno uno su tre non ha una formazione specifica e il 20% viene assegnato in ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico.
Qualche dato
Secondo gli ultimi dati Istat, presentati alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità 2022, parliamo di 316mila alunni con disabilità, pari al 3,6% degli iscritti (circa 4mila in più rispetto all’anno precedente) e di 207mila insegnanti di sostegno assegnati, di cui più di 70mila (il 32%) in deroga cioè ricoperti da supplenti perlopiù senza specializzazione sul sostegno, assunti con contratto a tempo determinato e scadenza al 30 giugno.
“Insegnare su una cattedra di sostegno senza avere una formazione specifica significa non avere competenze adeguate a svolgere quel ruolo, ma è vero anche che pure la specializzazione dei docenti di sostegno andrebbe adattata alle esigenze degli studenti con disabilità. A questo si aggiunge che gli insegnanti specializzati, dopo cinque anni trascorsi ricoprendo un posto di sostegno, possono chiedere di diventare di ruolo nella materia in cui si sono laureati. Il risultato, ben noto, è un turnover continuo, a discapito della qualità dell’inclusione, dell’apprendimento e del “ben-essere” degli studenti con disabilità, ma anche del “sistema” scuola nel suo insieme, continuamente destabilizzato. I vari TFA sostegno attivati dalle Università (la sigla sta per Tirocinio Formativo Attivo e indica il percorso di formazione necessario per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, ndr) sono stati autorizzati con un notevole incremento rispetto all’anno precedente, ma il numero resta inadeguato se i posti di sostegno nelle scuole aumentano di 35mila unità anno dopo anno, considerando anche i docenti che devono essere sostituiti per pensionamento o appunto per il passaggio su posto comune. Di fatto, nonostante tanti sforzi, anno dopo anno gli insegnanti di sostegno non specializzati in servizio nelle nostre scuole aumentano in continuazione”.
Le novità
Forse l’intento delle nuove norme contenute nel recente Decreto sulla Pubblica Amministrazione approvato nel Consiglio dei Ministri il 6 aprile e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 aprile (Decreto legge 22 aprile 2023, n. 44 Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche, ndr) voleva essere quello di colmare questo gap? All’articolo 5 il decreto contiene infatti una specifica misura che riguarda i docenti abilitati all’insegnamento o che hanno conseguito la specializzazione sul sostegno all’estero (questi saranno inseriti in coda in appositi elenchi aggiuntivi per le supplenze, in attesa del riconoscimento del titolo). Al comma 3 dell’art 5 del Decreto si legge: «Per l’anno scolastico 2023/2024, coloro che sono inclusi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’articolo 4, comma 6-bis, secondo periodo, della legge 3 maggio 1999, n. 124, con riserva di riconoscimento del titolo di abilitazione ovvero di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, sono iscritti in un apposito elenco aggiuntivo alla prima fascia delle medesime graduatorie, sino all’effettivo riconoscimento del titolo di accesso».
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