
Diritti, aspirazione e rispetto reciproco derivante dall’inserimento in coda nelle gps
Sono una insegnante precaria di esperienza, plurispecializzata sul sostegno, per diversi gradi. Oggi sui media sono inciampata su un articolo in cui un gruppo docenti neospecializzati sul sostegno “rivendicava” per quest’anno, anno escluso dagli aggiornamenti delle graduatorie, il “diritto” all’immissione a pettine.
Ho immediatamente condiviso la notizia con i miei colleghi che, come me, hanno sempre rispettato le normative e messo al primo posto nel loro agire il rispetto, la collaborazione e la correttezza.
Leggendo questa dichiarazione, siamo stati presi da profondo rammarico. Non abbiamo potuto fare altro che constatare che i nostri colleghi avessero fatto richieste di tale genere con evidente leggerezza, senza neppure rendersi conto di quanto ci stessero mancando di rispetto.
Anche noi specializzati, infatti, ci siamo iscritti nelle GPS quando non era previsto il rinnovo di queste ultime e abbiamo sperimentato l’inclusione in coda, sottostando (come è giusto che sia) alla normativa che ne regolamenta l’aggiornamento imponendolo a cadenza biennale, e abbiamo vissuto la possibilità di inserirsi nell’anno intermedio appunto IN CODA, come una positiva apertura del legislatore, un occhio di riguardo per il delicato settore del sostegno che non ha eguali in nessuna classe di concorso. Tanti di noi, avendo punteggi alti, se inseriti a pettine, avrebbero certamente avuto la possibilità di entrare in ruolo. Ma invece no, abbiamo dovuto guardare in silenzio chi, con punteggio più basso, ha avuto la possibilità di essere assunto da GPS perché era al posto giusto, nel momento giusto. Noi abbiamo dovuto tacere e accettare con rassegnazione una regola che era stata dettata dall’inizio e quindi abbiamo considerato DOVEROSAMENTE INAPPELLABILE.
Allora ci chiediamo: come mai per noi è stato giusto accettare tale normativa e per loro non è più giusto? Come mai ora loro vogliono godere di un privilegio che a noi è stato negato?
Siamo molto rammaricati nel constatare che avendo tale pretesa, i nostri colleghi non si pongano una tale domanda; non si facciano alcuno scrupolo nel pretendere qualcosa che, secondo il loro ragionamento, avrebbe dovuto essere concessa anche a chi si è trovato nella stessa situazione, ma temporalmente prima di loro.
Vogliamo, forse ingenuamente, pensare che i nostri cari colleghi non abbiano riflettuto abbastanza e non abbiano pensato che, se dovesse essere concessa a loro una deroga alla normativa delle gps, i colleghi che hanno subito un trattamento diverso negli anni precedenti, possano sentirsi fortemente penalizzati e che magari possano anche pensare di ricorrere a vie legali per fare valere anche il loro precedente diritto di inserirsi a pettine (diritto mai prima d’ora concesso), recuperando le opportunità perse proprio a causa di questo.
Vogliamo pensare invece che, magari, si renderanno conto che non sarebbe giusto e corretto nei confronti dei loro colleghi, e che il Ministro stesso non prenderà nemmeno in considerazione che si possano applicare due pesi e due misure in due tempi diversi in cui si verifica la stessa situazione, giusto?
Vogliamo pensare ancora e sempre positivamente, con la correttezza che ci ha sempre contraddistinto…oppure no?
Con grande affetto e rispetto, attendiamo fiduciosi le riflessioni più accorte dei colleghi.
Assunzioni straordinarie su posto di sostegno da GPS e da elenchi aggiuntivi D.L. 44 del 22.4.2023

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