CISS (Coordinamento Insegnanti Specializzati Sostegno), in merito alla dibattuta questione del riconoscimento dei titoli esteri nell’ordinamento italiano

CISS (Coordinamento Insegnanti Specializzati Sostegno), in merito alla dibattuta questione del riconoscimento dei titoli esteri nell’ordinamento italiano

1 Aprile 2023 24 Di Erica Talamonti

In merito alla dibattuta questione del riconoscimento dei titoli esteri nell’ordinamento italiano, noi del CISS siamo a manifestare una riflessione.

La sentenza Plenaria che induce il MIM all’azione, in estrema sintesi, pare indicare all’Amministrazione che i titoli vadano riconosciuti validi a seguito di un esame che accerti le competenze acquisite: in penultima pagina del documento, infatti, si parla di esame per attestare le competenze per l’accesso alla professione regolamentata.

Ciò implica che il titolo vada accettato, come previsto dalla normativa Europea, ma debba essere il legislatore italiano a definire se sia valido per insegnare: ad esempio, potrebbe essere idoneo per fare l’assistente educativo (e non il docente) o dare solo punteggio in graduatoria come normale corso di formazione, o altra casistica esplicata nella norma da definire, poiché per l’accesso alla professione regolamentata di docente è necessario attestare il possesso delle competenze specificatamente richieste per il ruolo.

Pur consapevoli delle difficoltà dei colleghi che si sono visti obbligati a rivolgersi all’estero, sostenendo un rilevante impegno economico, per poter acquisire i titoli necessari al lavoro (ricordiamo che sono anni che i percorsi di abilitazione italiani sono bloccati), in relazione alle notizie pubblicate sui mezzi di informazione, noi del CISS siamo molto preoccupati del rischio di favorire titoli di studio (a volte, purtroppo, letteralmente acquistati) assolutamente non paragonabili al Corso Sostegno italiano:  una scelta profondamente ingiusta, conflittuale al concetto di “merito” di cui si fregia il nostro ministero, e che non garantisce in nessun modo il diritto dei discenti ad una educazione di qualità.

Auspichiamo che il Ministero proceda celermente alla definizione di una normativa specifica, chiara e completa che, nel riconoscere il titolo, sappia anche definire con precisione quali competenze vadano concretamente dimostrate per poter accedere al ruolo di docente, soprattutto se di Sostegno, in una nazione impostata su competenza, merito ed inclusione.