Anno di prova| Le vostre richieste, La Voce della Scuola risponde
Bentrovati a tutti voi! L’anno di prova sta lentamente passando e molti di voi ci hanno scritto per dubbi inerenti l’attività didattica.
Per questo abbiamo deciso di dare indicazioni a due dei commenti arrivati in redazione, sperando che possano servire anche ad altri.
– Gli stati dell’acqua: solido, liquido, gassoso.
È possibile strutturare attività individuali e di gruppo per fare degli esperimenti a casa relativi ai diversi stati dell’acqua, documentabili con foto, stampabili o da caricare su file, che gli alunni argomenteranno in classe.
-Il ciclo dell’acqua
Su YouTube sono disponibili vari video che illustrano il ciclo dell’acqua. Dopo aver mostrato il video con la LIM o la Digital Board, si lavora in classe con schede (di seguito un esempio, dal sito di Fantavolando) o dal libro di testo.
La fase successiva può riguardare la costruzione di un lapbook, attività manipolativa, gradita ai bambini.
-La preziosa acqua
Si passa a descrivere l’acqua nelle sue caratteristiche utili per la vita. Un esempio di scheda disponibile in rete (https://pianetabambini.it/acqua-schede-didattiche-scuola-primaria/ )
Da qui, possono partire riflessioni e attività in riferimento all’obiettivo 6 dell’Agenda 2030:
-Le buone prassi
Anche in questo caso, vi sono in rete dei video che danno delle indicazioni sulle buone prassi per rispettare l’acqua e non sprecarla. Dopo la visione, i bambini vengono invitati a costruire, in gruppo, dei libricini descrivendo 4/5 buone prassi antispreco.
SVILUPPIAMOLA COSI’:
-Introduzione di canzoni, racconti, filmati, che trattano storie di discriminazione e emozioni negative
A seconda dell’ordine di scuola, si introduce l’argomento del bullismo, degli effetti emotivi sulle persone, chiedendo agli studenti cosa ne pensano e se hanno visto o vissuto esperienze simili (brainstorming), soffermandosi soprattutto sulla diversa concezione dello ‘scherzo’ e dell’atto di bullismo.
-Gestione delle emozioni in gioco
È inevitabile parlare dell’impatto emotivo del bullismo e del cyberbullismo, soprattutto per quanto riguarda la vittima. Il gioco di ruolo in questi casi, declinato nella forma più adatta alla classe, sarà molto utile per far emergere le sensazioni spiacevoli della vittima, ma anche le sensazioni che spingono un bullo a comportarsi in tal modo (senza dimenticare il ruolo degli ‘osservatori’). Dopo il gioco di ruolo, le sensazioni emerse dovranno essere verbalizzate e, se possibile, scritte su cartelloni o sul quaderno, evidenziando le sensazioni negative conseguenti a questo tipo di azioni. I ragazzi più grandi potrebbero realizzare un PowerPoint, partendo da un libro o da un video guardato in classe.
-I rischi della rete
Molto educativo sarebbe introdurre il discorso della pericolosità della rete, non solo per sé stessi (quindi evitare di dare informazioni personali a ‘amici dei social’ mai visti dal vivo), ma anche i danni che derivano dal condividere immagini o video di altri (ad esempio situazioni imbarazzanti di amici), soffermandosi sul concetto che quando qualcosa finisce su un social (qualsiasi social, anche il diffusissimo WhatsApp) se ne perde il controllo, per cui tale immagine o video può essere usato da chiunque.
-Le parole non ostili
A questo proposito vorrei segnalare “Il Manifesto della comunicazione non ostile”
collegato alla Piattaforma Parole O_Stili che, in modalità del tutto gratuite, offre una serie di attività rivolte alla scuola, per contrastare ogni forma di violenza. Partendo da questo manifesto, si può sviluppare un cartellone che comprenda regole contro la violenza verbale da utilizzare in classe.
- Sviluppo delle soft skills
Sappiamo che l’11 gennaio 2022 è stata approvata la proposta di legge per introdurre le soft skills (o competenze trasversali: efficacia personale, relazionali e di servizio, relative a impatto e influenza, orientate alla realizzazione, cognitive), vale a dire le competenze che riguardano la sfera emotiva, il problem solving, la capacità di gestire lo stress, …
Nelle UDA che vi abbiamo mostrato, alcune di queste competenze ci sono già: nello svolgimento del lavoro di gruppo, nell’elaborazione dei compiti di realtà, nella riflessione del lavoro svolto, ecc. Se le inseriamo in tutte le attività da svolgere, forniremo agli studenti un costante ‘allenamento’, per cui essi si svilupperanno queste competenze in modo del tutto naturale.
Come sempre, se avete dubbi o domande taggateci nei commenti o scrivete in redazione redazione@lavocedellascuolalive.it !
A presto!

Ylenia Franco, Vicepresidente Docenti Immobilizzati, dottoressa in archeologia, docente specializzata sul sostegno
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