
SBC: violenza contro gli insegnanti, ne parlano tutti persino una Litizzetto, ma nessuno fa nulla
La violenza diffusa nelle scuole contro i docenti ha risentito certamente di un clima di impunità nei confronti di alunni e genitori molto presente nelle scuole italiane, una tendenza a capire, giustificare, perdonare sempre e comunque, a minimizzare, tacere, lasciar correre, a isolare il docente colpito nella logica: con me si comporta bene, mi meraviglio, è un così bravo ragazzo.
Le aggressioni certamente non sono comparse quest’anno, lo scrive uno che ha insegnato a Napoli in una scuola di frontiera, oggi però, a differenza di ieri, vengono denunciate, appaiano finalmente sui giornali e paradossalmente le conosciamo anche grazie agli alunni che le riprendono conni loro cellulari per diffonderle in rete per farsi beffe dell’insegnante e per delegittimarlo deligittimando così l’intera istituzione scolastica, contando nell’inserzia della Scuola e in particolare dei DS e su provvedimenti disciplinari del tutto inadeguati, anzi risibili.
Non è neppure una novità che genitori e personaggi televisivi ( cito il caso della Litizzetto) si lancino in difese d’ufficio degli studenti, se si è fortunati condannano il gesto ma con tanti però che alludono a presunte colpe di insegnanti schiaffeggiati, presi a calci e a pugni o impallinati con una pistola ad aria compressa, questi insegnanti sarebbero per la Litizzetto poco empatici.
La situazione è putroppo degenerata anche per colpa dei Dirigenti Scolastici, questi per anni e per un malinteso “buon nome della scuola” , per la paura di perdere clienti hanno cercato e in verità ci sono riusciti a tenere tutto sotto silenzio, nelle quattro mura della scuola, con una logica codina dei panni sporchi si lavano in casa hanno convinto i docenti al silenzio e a non denunciare.
La situazione già era drammatica prima della pandemia come denunciavamo nell’anno scolastico 2018/19 connina petizione che raccolse 90.000 firme , poi aveva avuto uno stop per forza di cose con la DAD e ora il fenomeno è ripreso alla grande.
Quello che più ci preoccupa e nello stesso tempo ci fa rabbia è che il fenomeno viene descritto nei minimi particolari , si dà spazio anche alle chiacchiere inutili di una comica, si cercano di individuare le cause in modo analitico, ma di concreto , come deterrente per limitarlo hic e nunc , non si fa nulla, eppure si potrebbe anzi si dovrebbe fare tanto come ha suggerito Scuola Bene Comune che a differenza della Litizzetto conosce i problemi della scuola reale.
Valditara ci dovrebbe spiegare il motivo di tanta inerzia. Un ministro deve risolvere i problemi non descriverli o aprire tavoli che è il modo di non risolvere nulla, sarebbe come mandare la palla in tribuna e non in rete.

Libero Tassella napoletano, amministratore del gruppo facebook fondato nel settembre del 2019 Scuola Bene Comune, in passato ha coamministrato il gruppo Facebook Professioneinsegnante, già insegnante di materie letterarie nelle scuole superiori in pensione dal 2019, esperto di problemariche della scuola e di legislazione scolastica, con esperienza sindacale, ha diretto per 8 anni la Gilda degli insegnanti a Napoli dal 2000 al 2008, ha collaborato con Orizzontescuola, Tecnica della Scuola e attualmente scrive per Informazionescuola.it, i suoi articoli sono riportati anche su altre riviste on line come La Voce della Scuola.
Ha all’attivo una lunga esperienza di consulenza su mobilità, precariato, assenze del personale, contenzioso. Svolge su telegram consulenze per SBC su Mobilità, GAE, GPS e Assenze.