Ivana Barbacci (CISL): “Mancare di rispetto, aggredire il proprio interlocutore, deridere o ledere la dignità di chicchessia, tanto più se si tratta di un insegnante, non può trovare giustificazione alcuna”

Ivana Barbacci (CISL): “Mancare di rispetto, aggredire il proprio interlocutore, deridere o ledere la dignità di chicchessia, tanto più se si tratta di un insegnante, non può trovare giustificazione alcuna”

“Mancare di rispetto, aggredire il proprio interlocutore, deridere o ledere la dignità di chicchessia, tanto più se si tratta di un insegnante, non può trovare giustificazione alcuna. Il rispetto non si tratta, si pretende, mediante l’esempio e l’azione educativa di cui sono privi, in particolare molti adulti. Luciana Littizzetto nella sua esternazione avrebbe fatto meglio a dare l’esempio di adulto responsabile e cosciente del proprio ruolo piuttosto che parlare di empatia, dote importante in ogni relazione umana, ma non certo indispensabile per evitare di essere impallinati”.


“SI, esistono classi ingovernabili, perché gli adulti non sono più punti di riferimento stabili e non sono esempio di rettitudine e di rispetto. La scuola riceve ciò che, in molti casi, la famiglia e la società trasmette ai ragazzi, ovvero arroganza, prepotenza, superbia, disprezzo e viene lasciata sola nello svolgere il difficilissimo compito dell’educare.

Ciascuno, per la propria parte, si senta responsabile nell’aiutare i ragazzi a crescere, al meglio, se ne siamo capaci! Lo scrive su facebook Ivana Barbacci, segretaria generale della Federazione CISL Scuola, postando un articolo di Huffpost.