
Riforma pensioni: al via quota 103, azzerata Opzione donna; ape sociale prorogata al 31 dicembre 2023
Al via “quota 103” che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Circa le pensioni minime, i trattamenti per gli over 75 salgono a 600 euro. Ma si tratta di un aumento transitorio che si applica per il solo 2023. Confermata la rivalutazione piena per le pensioni più basse, per le altre l’adeguamento percentuale si riduce con l’aumentare dell’importo.
Quelle tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.600 euro lordi al mese) avranno per il periodo 2023-2024 un adeguamento automatico pari all’85% anziché all’80%. Quelle tra 5 e 6 volte il minimo passano dal 55% al 53%, i trattamenti tra 6 e 8 volte il minimo dal 50% al 47%, mentre per i trattamenti più elevati, superiori a 10 volte il minimo, l’adeguamento si riduce dal 35% al 32%.
Praticamente azzerata Opzione donna. Nel 2023 le donne possono lasciare il lavoro a 60 anni, oppure a 59 anni con un figlio e a 58 anni con due o più figli. L’anticipo pensionistico è riservato alle donne caregiver, alle invalide al 74% e alle lavoratrici di aziende in crisi. In quest’ultimo caso l’uscita è possibile con 58 anni d’età indipendentemente dal numero dei figli.
L’ape sociale è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 per le medesime casistiche e i medesimi requisiti previsti precedentemente.

Doriana D’Elia – Pedagogista e Presidente CNDI Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati