Classi pollaio, il tema è stato dimenticato

Classi pollaio, il tema è stato dimenticato

22 Dicembre 2022 2 Di Gianfranco Scialpi

Classi pollaio. Il tema è stato rimosso. E’ scomparso. L’input iniziale è stato dato dall’ex Ministro Bianchi. Per la prima volta egli ha introdotto l’espressione di tecnicalità. Il suo riferimento è il D,P,R. 81/09 che stabilisce parametri minimi e massimi di studenti per classe. Da qui la conclusione di Bianchi: l’esistenza residuale di classi pollaio che superano questi limiti è dovuto a una questione (errore?) tecnico. Pertanto la questione è facilmente risolvibile, anche grazie al decremento della popolazione scolastica e al nuovo dimensionamento della rete scolastica. Anche una voce molto ascoltata dal Ministero, A. Gavosto, riduce il problema a una questione tecnica. Risultato: l’istituzione scolastica è sostanzialmente in linea con la normativa vigente.

La strategia ragioneristica dimentica, però che siamo di fronte a persone: allievi e studenti. Una percentuale significativa (in aumento) è rappresentata da soggetti con Bes,  ADHD… Essi avrebbero bisogno di percorsi e soluzioni individualizzate, difficili da attuare con numeri superiori a 22 unità. Si preferisce però mantenere un atteggiamento equivoco. Formalmente parlare e scrivere di una scuola inclusiva, sostanzialmente però fare poco o nulla per favorirla, anche perché occorrerebbero tante risorse economiche per superare le classi pollaio. Occorre però dire che gli insegnanti non sono percepiti come un’opposizione efficace. La conferma è data dalla tiepida adesione dei docenti alla sottoscrizione/D’Auria per l’abolizione delle classi pollaio.
Inevitabile, pertanto l’epilogo che porta alla rimozione della criticità del sovraffollamento delle classi.