
Reginaldo Palermo racconta l’evoluzione del giornalismo degli ultimi 20 anni.
Il giornalismo, nella sua storia, ha sempre accolto i cambiamenti e le novità di cui i lettori avevano bisogno. La sua evoluzione è molto spesso argomento di discussione, si ritiene che il giornalismo moderno sia per lo più una corsa ai titoli: le informazioni girano veloci e spesso si rischia che una notizia diventi vecchia già prima di aver fatto il suo corso.
Qual è la direzione che sta prendendo il giornalismo e quale funzione ha adesso?
“La voce della scuola” ha incontrato Reginaldo Palermo, vicedirettore della testata giornalistica “La Tecnica della Scuola”, per discutere proprio di questo.
GIORNALISMO: L’INFORMAZIONE VELOCE CHE ESCLUDE L’APPROFONDIMENTO
In vista di un giornalismo che ha la necessità di stare al passo di un mondo che corre sempre più veloce, secondo Reginaldo Palermo, i giornali hanno ormai messo da parte la possibilità di affrontare approfondimenti culturali, storici, pedagogici perché ormai “il pubblico vuole altre cose, vuole informazioni sui problemi del momento”. Questo limita molto le testate scolastiche – soprattutto – che vorrebbero proporre un approccio ad una lettura più “lenta”, quella dell’approfondimento.
Ma Palermo segnala anche un aspetto positivo in questo “nuovo giornalismo”:
l’informazione è sempre più diffusa e comporta una “democratizzazione dell’informazione”, tenendo in considerazione che sarebbe bene “dividere l’informazione solida che ha a che fare con principi culturali, pedagogici, storici, etc…e dall’altro l’informazione quotidiana che non va assolutamente dimenticata perché è quello che i lettori vogliono”.
INFORMAZIONE SCOLASTICA: PERCHÉ RESTA ANCORA UN’INFORMAZIONE DI NICCHIA?
Reginaldo Palermo, segnala anzitutto un problema di fondo, di un’Italia che “non vede la scuola al centro del dibattito politico e sociale del nostro paese, che potrebbe essere comprensibile viste le tante problematiche di cui una famiglia media italiana si occupa e a cui è interessata.”
A questo, aggiunge che un altro problema per la diffusione dell’informazione scolastica potrebbe essere la mancanza, nelle testate giornalistiche più grandi, di firme che siano davvero interessate in prima persona e che si occupino principalmente di questo.
COM’È CAMBIATA LA SOCIETÀ NEGLI ULTIMI VENT’ANNI?
A partire dalla sua esperienza, Reginaldo Palermo ci racconta i cambiamenti degli ultimi vent’anni che riguardano, in particolare, le collaborazioni giornalistiche, a partire dai compensi nettamente superiori: “io, all’epoca, già facevo il maestro e ogni volta che scrivevo un articolo, il mio compenso corrispondeva all’incirca al 50% del mio stipendio”.
Ma non si tratta solo di una differenza economica; Palermo racconta anche dei cambiamenti nel modo di produrre gli articoli, molto più articolato rispetto a quello odierno, che voleva che un articolo passasse tra le mani di più figure prima di raggiungere la sua forma completa e, di conseguenza, la sua pubblicazione.
Ritornando alla “velocità” con cui le notizie viaggiano, Palermo riporta quest’ultima anche nel metodo di scrivere gli articoli, che toglie spazio alla riflessione.

Ilenia Giocondo, Presidente dell’Associazione Carena APS, Editrice ed esperta di formazione