
SCUOLA – Il nuovo contratto firmato ieri si ferma a dicembre 2021 e non riguarda la parte normativa, Anief chiede ora un impegno massimo per nuove risorse e norme a partire da indennità e personale Ata
“La sottoscrizione del contratto collettivo nazionale 2019-21, portata a termine nelle scorse ore all’Aran, porterà 2.400 euro medi di arretrati e di 120 di aumenti ma riguarda solo il trattamento economico sino alla fine del 2021: da adesso in poi l’impegno si concentrerà sul reperimento di altri soldi per allineare l’indennità di vacanza contrattuale, a questo scopo servono 5 miliardi da aggiungere all’unico già stanziato dal Governo, più la revisione della parte contrattuale, a partire dal nuovo ordinamento professionale del personale ATA”: lo dice Marcello Pacifico, all’indomani della firma del Ccnl 2019-21 che consente di erogare l’anticipazione della parte economica che interessa 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenente ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
“Nella scuola – ha detto Pacifico – una delle figure apicali è quella del DSGA, che oggi deve avere col contratto una indennità superiore a quella che aveva in passato. Abbiamo poi tantissime figure di facenti funzioni DSGA, assistenti amministrativi su ruolo superiore, ed anche loro hanno pieno diritto ad avere riconosciuto un ruolo di fatto che svolgono da anni. Tutto questo bisognerà portarlo in contrattazione e trovare un punto d’incontro”. Ma questo può avvenire soltanto se il governo trova le risorse: “noi, come Anief – continua il presidente – abbiamo favorito la presentazione di un emendamento alle leggi di fine 2023, presentato sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Servono 30 milioni di euro per valorizzare i DSGA. Ed altri soldi per valorizzare tutto il personale ATA. Speriamo che questi emendamenti vengano accolti, finalmente così si possa permettere di sbloccare in Aran questa situazione”.
Pacifico ha ricordato che da oggi comincia l’accredito per la contrattazione integrativa di istituto dei dirigenti sindacali di Anief in ogni scuola: “Chi vuole essere nominato può presentare la sua candidatura, anche i 4mila che nel 2019 all’indomani della rappresentatività ci avevano manifestato la loro disponibilità, bloccati come Anief da una discutibile norma contrattuale che necessita della sottoscrizione del contratto collettivo nazionale per il loro accredito. Sono passati 3 anni ma nel frattempo siamo comunque cresciuti in termini di deleghe e rappresentatività: da oggi cambiamo le scuole assieme alle Rsu elette”, conclude il sindacalista autonomo.
A tale scopo Anief ha chiesto e ottenuto la presentazione di diversi emendamenti al decreto legge Aiuti quater e al disegno di legge di Bilancio 2023, anche con il fine di rimettere alla contrattazione le risorse per la valorizzazione professionale del personale docente e per finanziare la riforma dell’ordinamento professionale del personale Ata e la valorizzazione dei Dsga.

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