Durante il congresso di Sardara, D’Aprile segretario generale della Federazione UIL Scuola Rua: “Poco più di 180 milioni di euro l’anno costerebbe la stabilizzazione dei precari del mondo della scuola”
Poco più di 180 milioni di euro l’anno, per essere precisi 180.345.425,04, costerebbe la stabilizzazione dei precari del mondo della scuola. A rivelarlo uno studio condotto dalla Federazione UIL Scuola RUA che, lavorando sui dati dell’anno scolastico 2020/2021, è giunta alla conclusione che assumere a tempo indeterminato i 252.157 precari che compongono il mondo della Scuola costerebbe annualmente allo Stato in media 715,2 euro in più per ognuno di loro.
“Il lavoro è stato sottoposto qualche settimana fa dal segretario generale della Federazione UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, al nuovo ministro Valditara in occasione dell’unico incontro avuto fino a oggi con i sindacati di categoria” spiegano dal sindacato. Quali effetti potrebbe avere l’assunzione di tutti i precari della scuola? In primis, immettere in ruolo tutti i precari significherebbe dare stabilità dal punto di vista della continuità didattica, ma anche concedere la possibilità a più 200mila persone di poter progettare serenamente il futuro. Inoltre, si garantirebbe la copertura del servizio già a partire dal primo settembre di ogni anno e, soprattutto, contribuirebbe a dare un nuovo slancio all’economia del paese.
Le risorse
Il reperimento delle risorse potrebbe non rappresentare un problema dal momento che nel 2005 proprio Valditara, all’epoca consulente del ministro Gelmini, propose il blocco “temporaneo” delle ricostruzioni di carriera per tutti i precari che sarebbero stati assunti. Proposta assolutamente praticabile e che dimostra come l’attuale capo del dicastero sia molto sensibile all’argomento.
Sulla base dello studio elaborato a livello nazionale è stato fatto un approfondimento anche su Cagliari e provincia. Partendo dalla suddivisione tra docenti precari di ogni ordine e grado scolastico e personale ATA, sono stati ottenuti i costi di stabilizzazione relativi alla provincia di nostro interesse che, per comodità, sono stati riassunti nei dati che seguono:
PERSONALE DOCENTE PRECARIO PROVINCIA DI CAGLIARI ANNO SCOLASTICO 21/22: 1431
DOCENTI, così suddivisi per ordine e grado di istruzione:
Numero Docenti scuola Infanzia anno scolastico 20/21: 104
Numero Docenti scuola Primaria anno scolastico 20/21: 437
Numero Docenti scuola Secondaria I grado anno scolastico 20/21: 302
Numero Docenti scuola Secondaria II grado anno scolastico 20/21: 588
Stabilizzare questo personale costerebbe 1.499.597,22, cifra che lo stato spende comunque lasciando queste persone in precarietà, con tutto quello che ne consegue per la qualità dell’insegnamento erogato, la continuità didattica non garantita ed il disagio dato dell’essere precari per questi docenti e le loro famiglie.
PERSONALE ATA PRECARIO PROVINCIA DI CAGLIARI ANNO SCOLASTICO 21/22: 359 ATA, così suddivisi per profilo professionale:
Numero Collaboratori Scolastici: 213
Numero Assistenti Amministrativi e Assistenti Tecnici: 145
Stabilizzare questo personale costerebbe 123.773,47, cifra che lo stato spende comunque lasciando queste persone in precarietà, con tutto quello che ne consegue per la qualità dell’insegnamento erogato, la continuità didattica non garantita ed il disagio dato dell’essere precari per questi ATA e le loro famiglie.
Questi dati sono stati illustrati dal segretario generale della Federazione UIL Scuola RUA, Giuseppe D’Aprile durante la due giorni di formazione RSU organizzato dalla Federazione, nella splendida cornice del complesso termale “Antiche TERME di Sardara“.
La Federazione UIL Scuola RUA “ritiene fondamentale la stabilizzazione di tutto il personale precario della scuola, proprio perché tenerlo in precarietà significherebbe non dare stabilità dal punto di vista della continuità didattica”, dichiara il Segretario Regionale della Federazione Uil Scuola Sardegna, Giuseppe Corrias.
In merito al precariato e le graduatorie GPS, durante il suo intervento l’avvocato Elisabetta Mameli, ribadisce l’attività di tutela dei lavoratori fatta dal sindacato, molti precedenti positivi dai tribunali a livello nazionale, che ci auspichiamo che vengano confermate dal Tribunale di Cagliari, nelle prossime udienze che si terranno nel mese corrente.
Si è discusso tanto di sicurezza, delle figure preposte al servizio di prevenzione e protezione presenti nella scuola. Tante domande, molta preoccuazione sullo stato della sicurezza nelle nostre scuole, il tema è molto sentito in Sardegna dopo i crolli dell’Aula Magna della facoltà di lungue dell’Università di Cagliari.
In merito all’argomento – afferma D’Aprile nel suo intervento durante il corso di formazione delle RSU – è crollata l’Aula Magna di Lingue dell’Università a poca distanza dall’asilo nido e dal gabbiotto della vigilanza. Fortunatamente non ci sono state conseguenze serie in quanto il crollo è avvenuto non in orari di lezione.
Strutture fatiscenti, senza collaudo statico e, in quasi in 50% dei casi senza il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi: è questo il quadro attuale dello stato dell’edilizia scolastica del nostro Paese. Eppure, secondo una indagine conoscitiva del 2018 della Camera dei Deputati, sul tema “Edilizia scolastica e sicurezza nelle scuole”, dal 2014 al 2017 sono stati investiti complessivamente, su questi capitoli, 9 miliardi e 573 milioni di euro.
E’ la testimonianza che finanziamenti spot e di breve periodo non sono adatti a risolvere problemi strutturali che prevedono tempistiche più lunghe con una progettazione certificata, adeguata e articolata nel tempo – osserva il segretario generale della Federazione Uil Scuola Rua.
Denunceremo le inadempienze per evitare conseguenze serie e pretenderemo un maggiore impegno per la sicurezza nelle scuole da parte di tutti gli attori coinvolti – rilancia D’Aprile – attraverso interventi organici e strutturati nel tempo.
RISPETTO
Il Segretario Generale Giuseppe D’Aprile ha parlato del tema del rispetto. “Rispetto non è una semplice parola, perché sarebbe molto riduttivo. E’ per me, invece, un importante principio di vita; è un VALORE su cui si dovrebbe basare qualsiasi relazione umana. E’ un sentimento di stima, di riguardo; è un modo di relazionarsi in cui si dà valore alle persone, al loro pensiero, alle loro azioni. Rispetto implica fare attenzione a tutto ciò che ci circonda sia esso umano o materiale; è l’opposto di indifferenza”. Quindi RISPETTO per l’ottimo lavoro svolto da tutto il PERSONALE DELLA SCUOLA, siano essi Dirigenti, docenti o Ata, che in questi duri anni di pandemia si sono trovati ad affrontare situazioni insolite, difficili, complesse per le quali hanno dovuto inventarsi nuovi strumenti di insegnamento, senza mai retrocedere, dimostrando anzi grande spirito di flessibilità, professionalità, dedizione al lavoro e grande senso di responsabilità”.
“RISPETTO per l’impegno che hanno profuso le FAMIGLIE in questo nuovo ed insolito modo di far scuola, avvicinandosi alcune, forse per la prima volta, nel mondo del digitale con grandi sacrifici non ultimi economici. I genitori, infatti, hanno assistito ad un insolito e nuovo luogo dell’apprendimento (da scuola – a casa) con un insolito intreccio scuola – famiglia, scuola – casa”.
“Le dinamiche relazionali e le dinamiche di classe hanno lasciato il posto ad un apprendimento ‘on line’ dove la ‘fisicità’, il contatto umano, interpersonale, passava attraverso l’uso di un pc e di strumentazioni digitali. RISPETTO verso gli STUDENTI tutti, che, sebbene spaesati e sovente disorientati, si sono velocemente adattati al nuovo modello di far lezione e ad un contesto diverso di scuola. Rispetto per gli studenti come Giulio che, pur di ritrovare i suoi docenti e fare lezione con i suoi compagni, tutte le mattine ha percorso quasi un Km di strada che lo ha portato nei campi perché a casa mancava di connessione! E’ evidente che con la pandemia abbiamo tolto agli studenti e ai docenti la possibilità di comunicare non solo con le parole, con i libri, con i video, con gli strumenti tecnologici, ma soprattutto con gli sguardi, con l’incontro (e talvolta lo scontro…) fisico e con tutti gli elementi della prossemica. È venuto meno anche il contatto con gli altri operatori della scuola, le amate ‘bidelle’ e gli amati ‘bidelli’, che, soprattutto nella scuola primaria, rappresentano spesso fonte di conforto e supporto psicologico per molti dei nostri studenti”.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
“L’Alternanza scuola lavoro è manodopera a costo zero. Si fa passare per stage ciò che è sfruttamento”.“Quanti morti devono esserci ancora per prendere coscienza che l’alternanza scuola lavoro così strutturata non funziona”?
CONTRATTO
Parlando della firma del contrattro dichiara: “Siamo soddisfatti, l’intesa sulla parte economica è un punto di partenza importante per valorizzare il personale della scuola e il loro lavoro. “Continueremo sulla strada intrapresa. I lavoratori di istruzione e ricerca meritano un giusto riconoscimento economico per l’importante e delicato lavoro che svolgono ogni giorno”.
RETRIBUZIONI
D’Aprile affronta anche il tema retribuzioni: “Continueremo a rivendicare aumenti stipendiali per il personale è stato fatto un grande lavoro in queste settimane. Noi continueremo a valutare nel merito. La verà novità di questo contratto è quello di non aver sottoscritto la parte parte giuridica con la parte economica, inserireremo all’interno del contratto voci specifiche: mobilità e i vincoli, la formazione del personale della scuola, la valorizzazione dei Dsga, la modica degli ordinamenti del personale ATA, adeguare la normativa e i diritti del personale precario a quello di ruolo. Tutto ciò significa tutelare la scuola statale di questo Paese”.
RIPRISTINARE IL PATTO TRA SCUOLA E SOCIETA’
“Noi dobbiamo rispristinare il patto sociale tra scuola e la società, dobbiamo rilanciare la scuola, dobbiamo far conoscere la scuola all’esterno, dobbiamo tornare a fare sindacato, dobbiamo portare la scuola fuori dall’isolamento indotta dalla politica demagocica degli ultimi vent’anni, fatta di tagli e demonizzazione”.
TITOLI E FORMAZIONE
“Basta la compravendita dei titoli all’estero, basta il mercato dei titoli, aboliamo il numero chiuso delle università per la specializzazione sul sostegno”.
INVALSI
“Aboliamo gli INVALSI o rimoduliamo gli stessi, analizzando i test e intervendo all’indomani della pubblicazione dei dati”.
AUTONOMIA DIFFERENZIATA
“Siamo contrari al disegno di “autonomia differenziata”, inizialmente avanzato dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e rilanciato dalla attuale maggioranza di governo. Tale progetto, invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico di istruzione, rafforzando la capacità di risposta dello Stato di cui si è avvertita l’estrema necessità durante la recente pandemia, ripropone un’ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l’unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali”. Conclude D’Aprile, invitiamo a tutto il personale della scuola, insieme a tutte le altre sigle sindacati, a partecipare alla raccolta firma contro la regionalizzazione”.

Diego Palma, docente, giornalista, scrittore, attivista sindacale, presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “La Voce della Scuola LIVE”, Direttore del giornale online “La Voce della Scuola”.
Opere pubblicate: Il mio nome è nessuno (2019) • La Scuola Secondo Me… (2018). Riconoscimenti: “Primo Classificato” al terzo premio letterario Giulio Angioni – Guasila 2019, con il racconto “Il viaggio di Adom”.