
“15 minuti con”, la nuova rubrica di approfondimento giornalistico de La Voce della Scuola che vede partecipe Attilio Varengo, componente della Segreteria Nazionale CISL Scuola
“15 minuti con”, la nuova rubrica di approfondimento giornalistico de La Voce della Scuola che vede partecipe Attilio Varengo, componente della Segreteria Nazionale CISL Scuola, rispondere alle domande del conduttore Doriana D’Elia con la regia di Diego Palma.
Il Ministro Valditara punta su nuove risorse in Legge di Bilancio lasciando i 340 mln del MOF alla valorizzazione professionale. La base di partenza è, come sappiamo, un aumento medio di circa 50-60 euro netti in busta paga. Dottor Varengo le prossime settimane potrebbero essere decisive per la chiusura della questione? Ci sarà questo “regalo di Natale” chiamato aumento stipendiale per i docenti?
“Sì, si tratta di un regalo di Natale che ha però radici vecchie, in legge di bilancio 2022; sono fondi che la CISL Scuola, con le altre organizzazioni sindacali, ha richiesto con forza al precedente governo che ha preferito, però, finalizzarle alla valorizzazione della professione docente andando a modificare i commi 592 – 593 della legge Fedeli; tutto questo ha ovviammente prodotto un’operazione di stallo per il conferimento delle somme alle scuole sul MOF. Le OOSS ritengono che quei 340 mln siano indispensabili quale base di partenza per consentire un rinnovo contrattuale che si avvicini alle retribuzioni europee. È doveroso ricordare che gli obiettivi delle rivendicazioni sindacali sono in prima battuta quello di avvicinare la retribuzione a quella delle altre figure della pubblica amministrazione e in seconda battuta a quelle europee. Quei 340 milioni sommati ai 2 miliardi previsti attualmente in legge di bilancio consentirebbero un rinnovo a tre cifre lorde. Noi, li vogliamo assolutamente liberi e disponibili nelle piene prerogative della contrattazione nazionale all’ARAN”
Vincoli sì vincoli no, quali saranno le sorti dei neoassunti 2022/2023?
“Siamo già al terzo incontro su questo tema. La CISL Scuola aveva sottoscritto un contratto nazionale sulla mobilità per l’anno scolastico 2022/2023 che ha permesso a 15000 docenti di produrre e ottenere mobilità territoriale, oggi oltre al fatto che le norme sono cambiate c’è anche un contratto collettivo nazionale del lavoro che va rinnovato. In forza di queste due situazioni si è riaperta la contrattazione sulla mobilità che secondo la nostra interpretazione il vincolo di permanenza su sede a seguito dell’assunzione a tempo indeterminato va applicato solo ai docenti che saranno assunti con le nuove procedure concorsuali quindi gli assunti per l’anno scolaastico 2022/2023, a nostro giudizio, non possono essere interessati dalle nuove norme”.
Al varo il nuovo sistema di abilitazione e di reclutamento, promosso o bocciato dalla CISL Scuola? Quali le modifiche da appore nel caso se ne ravvisi l’urgenza?
“Sette procedure di reclutamento non sono riuscite a garantire l’intero contigente delle immissioni in ruolo per l’anno in corso, è stato garantito solo circa il 50% dei posti disponibili. È evidente che queste procedure abbiano fallito e il ministero se ne assumi la responsabilità. Di cosa c’è bisogno? C’è bisogno: di formazione, di abilitazioni e in merito ricordo che nel 2020 migliaia di persone hanno versato una quota di partecipazione per un percorso di abilitazione che è ad oggi fermo in Viale Trastevere, occore, inoltre, individuare un percorso di reclutamento che, a nostro giudizio, è il doppio canale. Un doppio canale che dia la possibilità di reclutare a tempo indeterminato anche i docenti che si saranno abilitati e che consenta anche agli “immobilizzati” di conseguire quell’agoniato titolo di abilitazione che consentirebbe loro di accedere all’istituto della mobilità professionale che ad oggi è desueto per mancanza di abilitazioni. Quindi, un percorso di abilitazioni strutturale e permanente che consenta ai docenti di abilitarsi e un canale che preveda di tener conto dell’esperienza acquisita è questo che la CISL Scuola ritiene necessario sul versante formazione iniziale, abilitazione e reclutamento”.
Ministero dell’Istruzione e del Merito, personalmente, professor Varengo, come ha recepito questo cambio di denominazione?
“Sarebbe stato utile anteporre al termine “Istruzione” quello di “Pubblica”: “Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito”, sarebbe stata una reminiscenza questa ma sarebbe servita. Sul “merito” non c’è nessuna iconoclastia a riguardo, per me il merito è inteso in senso costituzionale ossia riconoscere a tutti gli alunni meritevoli la possibilità di raggiungere il più alto grado d’istruzione. Se invece al “merito” si vuol attribuire un significato diverso da quello costituzionalmente inteso, allora, ritengo che sia necessario, prima di parlare di merito come bonus o premi, parlare al popolo della scuola con parole congeniali, quali: una retribuzione adeguata a ciò che viene richiesto in termini di lavoro al personale della scuola tutto, dal personale docente al personale ATA”.
Prof. Varengo, quali le urgenze affrontate sul tavolo conoscitivo tra le parti sindacali e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara?
“Ciascuna rappresentazione sindacale ha esposto le proprie priorità di azione e il Ministro Valditara che si è posto in ascolto ed ha proposto una modalità di lavoro interessante ossia: ha chiesto ad ogni organizzazione sindacale di indicare dei tecnici da segnalare alla segreteria tecnica del ministero per cominciare a verificare sul campo le emergenze e le esigenze che dovranno esser affrontate nei prossimi giorni”.
“Siamo interessati a un cambio di passo che recuperi un clima di confronto e di condivisione degli obiettivi, ci sentiamo su questo portatori di interessi comuni fra i lavoratori che rappresentiamo e gli studenti ai quali è rivolto il nostro lavoro”.
Con le parole della leader della CISL Scuola, Ivana Barbacci, ha avuto termine il primo incontro con la nuova rubrica di approfondimento giornalistico “15 minuti con”.

Doriana D’Elia – Pedagogista e Presidente CNDI Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati
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Doriana D'Elia - Pedagogista e Presidente CNDI Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati