Lettera alla Redazione
La sera di martedì 18 ottobre, intorno alle 22.00, un edificio dell’Università di Cagliari è crollato su se stesso. Se fosse successo un paio di ore prima, al suo interno ci sarebbero state decine di studenti e ora staremmo piangendo una strage. Come è possibile che l’istruzione sia in uno stato di tale incuria nel nostro Paese? Come è possibile rischiare di morire mentre ci si forma nelle aule del Sapere, mentre si diventa cittadini, mentre ci si fida dello Stato?
In solidarietà agli studenti dell’Università di Cagliari e in generale a tutti i nostri studenti costretti da troppo tempo a lavorare in strutture fatiscenti e pericolose, anche noi docenti delle scuole medie e superiori vogliamo dare un piccolo contributo simbolico: venerdì 19 ottobre svolgeremo un’ora della nostra lezione in giardino o in un’area esterna alla scuola.
Invitiamo tutti i colleghi a fare lo stesso per protestare contro lo status quo dovuto a decenni di tagli e ad un totale disinteresse nei confronti di uno dei settori fondanti della nostra società.
Carola Farci

Dietrich Steinmetz

Ilenia Giocondo, Presidente dell’Associazione Carena APS, Editrice ed esperta di formazione