
Giornata mondiale degli insegnanti, Sono fiera di essere insegnante e dobbiamo essere tutti orgogliosi dei nostri docenti
“Oggi è la giornata mondiale degli insegnanti, organizzata in collaborazione con l’Unesco, l’Organizzazione internazionale del lavoro e l’ International education.
Riconosciuto il ruolo strategico degli insegnanti per lo sviluppo dei paesi dall’agenda 2030, il tema del #2022 è dedicato alla leadership degli insegnanti nella trasformazione dell’istruzione, ricordando lo straordinario lavoro di chi ha il prezioso compito di trasmettere pensiero e competenze alle giovani generazioni”.
Sono fiera di essere insegnante e dobbiamo essere tutti orgogliosi dei nostri docenti che con grande sacrificio e spirito di servizio hanno affrontato ogni difficoltà, pandemia compresa.
“Ma non dobbiamo essere ipocriti. Sappiamo benissimo che negli anni in Italia si è andati incontro ad un graduale disconoscimento della professione, ponendola sempre di più ai margini della nostra società. Dipinti come fannulloni, incapaci e incompetenti gli insegnanti hanno perso la loro rispettabilità sociale, costantemente mal pagati e condannati alla perdurante #precarietà. Allora approfitto di questa giornata per ricordare al prossimo Parlamento, e al prossimo Governo, che bisogna invertire la rotta, ridare alla #scuola centralita’ e protagonismo, perché soltanto così possiamo rifondare il pensiero democratico di cui questo paese ha urgente bisogno”. Così, in una nota Flora Frate.

Dopo 36 anni d’insegnamento mi è stata tolta in modo subdolo la possibilità di insegnare con la passione di sempre. Il dirigente con i suoi accoliti ha sottratto le ore alla mia classe di concorso (A012) per trasferirle alla A011, salvando la titolarità a suoi giovani delfini ma costringendomi a completare il monte ore sottratto in altro istituto sito a 60km di distanza. Così, in barba a qualsiasi logica criteri e equilibrio, si assiste alla cancellazione quasi totale della classe di concorso A012 a favore esclusivamente della A011. Tutta una vita stracciata senza alcun rimorso o considerazione. Purtroppo la scuola italiana è anche questo.