Leinet, il Manifesto della Scuola si compone di tredici punti ed è stato redatto, approvato e sottoscritto dalle diverse Associazioni e realtà che rappresentano e compongono gran parte del mondo della scuola

Leinet, il Manifesto della Scuola si compone di tredici punti ed è stato redatto, approvato e sottoscritto dalle diverse Associazioni e realtà che rappresentano e compongono gran parte del mondo della scuola

PROGETTO LEINET

LEINET è un progetto culturale pensato per sostenere con forza il settore scolastico e sociale attraverso la partecipazione e la co-costruzione di momenti di confronto attivo tra i vari attori che ne compongono la ricca e variegata platea. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria emergenza educativa e ad un dilagante impoverimento culturale: il settore sta subendo un declino importante, la scuola è oggetto di continui tagli e propaganda politica e mediatica, orientata a creare una società composta da individui sempre più passivi e inconsapevoli, sul fronte dell’etica, dei diritti, della retribuzione e del lavoro. In questi anni abbiamo assistito non soltanto all’incapacità di comprendere e di risolvere i problemi della scuola ma è mancato un reale confronto con le parti sociali e sindacali e soprattutto con i soggetti coinvolti in prima persona: gli insegnanti, i dirigenti scolastici, il personale ATA, gli studenti e le loro famiglie.

Ciò che si evidenzia in questo quadro è, soprattutto, la mancanza di volontà di investire nella scuola, base fondante di ogni Stato democratico e indispensabile per la crescita individuale e sociale di tutti i cittadini.

In questo clima di divisioni, burocratizzazione e impoverimento della cultura è nata LEINET, una rete per il Lavoro e l’Istruzione, che ha lo scopo di tutelare il capitale umano e il patrimonio culturale rappresentato dalla scuola mettendo in rete operatori, famiglie, associazioni ed enti a vario titolo già impegnati da tempo nella ricerca di soluzioni alle criticità del settore.

In considerazione dell’urgenza di impedire che alcune riforme devastino definitivamente la scuola italiana, LEINET ha deciso di scendere in campo proponendo un Manifesto che serva da punto di riferimento nei programmi politici sulla scuola e per la scuola e chiede che venga recepito ed adottato da tutte le forze politiche, per renderlo parola viva, concretamente attuativo.

Il Manifesto della Scuola si compone di tredici punti ed è stato redatto, approvato e sottoscritto dalle diverse Associazioni e realtà che rappresentano e compongono gran parte del mondo della scuola. Tale Manifesto rappresenta solamente il punto di partenza, l’inizio di un percorso che intende proporre, insieme alle Istituzioni, soluzioni realmente percorribili per una scuola di qualità che serva alla costruzione di una società migliore di quella che abbiamo, più umana e consapevole.

Al fine di raggiungere questo obiettivo LEINET chiede a tutte le segreterie di partito la costituzione di un tavolo permanente di lavoro per il comparto istruzione da avviare già a partire della prossima legislatura. Programmi e soluzioni che i partiti propongono non possono prescindere dal confronto con chi la scuola la vive tutti i giorni. Essi devono essere costruiti dal basso. Il tavolo di lavoro dovrà essere garantito dal confronto con gli esperti presenti nella rete LEINET.

Sono aperte le adesioni al progetto da parte di associazioni, coordinamenti e realtà che lavorano per la scuola e l’istruzione di qualità.

Scrivere a info@leinet.org

MANIFESTO LEINET

1) Investimenti destinati all’edilizia scolastica e alla sicurezza delle scuole. Attivare un piano per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici scolastici (tutti), degli ambienti e dei luoghi di pertinenza (aree esterne, palestre in corpi autonomi, garantendone la pianificazione dei lavori e una scala delle priorità, impianti e sistemi di aerazione efficienti. È necessario adeguare le aule scolastiche alla normativa vigente ed alle indicazioni delle autorità sanitarie internazionali. Avere aria salubre nelle aule è un diritto sancito dall’OMS oltre che un modo per contribuire al risparmio energetico ed economico che l’installazione di questi impianti consentirebbe. Riduzione del numero degli alunni per classe fino ad un massimo di venti, quindici nel caso in cui sia presente un alunno con disabilità certificata.

2) Adeguamento stipendiale e degli scatti di anzianità per tutto il personale scolastico in linea con quelli europei.

3) Reclutamento e formazione:

– Stralcio del DL 36 (trasformato in Legge 79) e dell’articolo 39 del DL aiuti bis. La formazione deve essere un diritto non un dovere funzionale all’aumento degli stipendi.

– Garantire aggiornamento e formazione continua, gratuita e di qualità ai docenti precari e di ruolo, stabilendone la possibilità di frequenza in base al CCNL.

– Garantire formazione per gli aspiranti docenti attraverso percorsi abilitanti universitari in linea con le abilitazioni europee.

– Garantire percorsi abilitanti speciali per favorire la mobilità professionale dei docenti di ruolo di ogni ordine e grado.

– Qualificare il valore formativo dei percorsi di studio, di specializzazione, di abilitazione e dell’esperienza sul campo attraverso una riformulazione e graduazione degli accessi ai percorsi, ai concorsi e ai ruoli. Valorizzare le competenze personali e motivazionali.

– Avviare un sistema di reclutamento del personale docente attraverso il doppio canale allo scopo di ridurre al minimo il precariato della scuola, garantendo a tutti l’assunzione a scorrimento per titoli e servizio svolto nelle scuole. Ai fini dell’immissione in ruolo da GPS (graduatorie provinciali) I fascia, eliminare l’anno di prova per i docenti precari con almeno 3 anni di esperienza e il possesso della specializzazione e/o abilitazione. Assunzione e incremento del personale scolastico ATA, collaboratori scolastici, DSGA e facenti funzione.

4) Trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto. Programmare il reclutamento del personale in base al fabbisogno del territorio e ai pensionamenti.

5) Inclusione: garantire continuità didattica agli studenti con disabilità. Rivedere il sistema di formazione dei percorsi di specializzazione garantendo un numero coerente ed adeguato di posti messi a bando dagli Atenei in base al fabbisogno territoriale. Valorizzare l’acquisizione di competenze maturate sul campo. Assunzione dei docenti di sostegno specializzati da GPS I fascia anche per gli anni scolastici successivi al 2022-2023.

6) Eliminare la speculazione formativa soprattutto quella proposta online dall’estero, incentivando la formazione sul territorio nazionale e territoriale sia in presenza che a distanza, mettendo a disposizione gli stessi istituti scolastici per la formazione professionale in accordo con gli Atenei.

7) Trasparenza nelle procedure di mobilità in considerazione dei titoli e dei punteggi acquisiti, in linea con le caratteristiche richieste per l’accesso alla classe di concorso. Eliminare i vincoli sulla mobilità.

8) Rivisitazione dell’alternanza scuola-lavoro, offrendo possibilità di formazione ed esperienza personalizzate, rafforzando attitudini e potenziale di ogni studente, abbandonando la logica del lavoro omologante e mal retribuito. Rivedere l’obbligatorietà dei PCTO se non sono culturalmente ed educativamente validi. Applicare norme chiare riguardo la sicurezza sui luoghi di studio e di lavoro, tutelando la salute di docenti, personale scolastico e studenti.

9) Introduzione delle Discipline Giuridico Economiche nel Biennio di tutte le scuole secondarie di secondo grado. Attribuzione dell’insegnamento di Educazione Civica per le scuole secondarie di primo e secondo grado a tutti i Docenti delle Discipline Giuridico Economiche CDC “A046”.

10) Eliminare il sistema di monitoraggio Invalsi, troppo oneroso e poco adeguato a individuare il livello di preparazione e le competenze degli studenti italiani in quanto basato su prove ridotte e nozionistiche, oltre al condizionamento sulla didattica che la gestione e l’applicazione degli Invalsi ha generato.

11) Tutela della salute del docente, valutazione dell’età pensionabile, riconoscimento normativo e presa in carico del fenomeno del burn out per salvaguardare la salute degli insegnanti, facendo rientrare anche l’insegnamento per le scuole secondarie di primo grado e secondo grado come lavoro usurante. Prevedere un’indennità per gli insegnanti della scuola. Abrogare la legge n. 133 (legge Brunetta).

12) Rivisitare il ruolo delle professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specifiche nonché in grado di assumere anche responsabilità organizzative e didattiche (incluso i collaboratori del Dirigente), valutando eventuale gestione delle ore distaccate dall’attività di docenza. Rafforzare il principio di collegialità con diritto di voto del Collegio docenti in merito alla gestione della formazione e tutto ciò che implica impegni e oneri a carico dei docenti e del personale scolastico.

13) Incentivare la collaborazione tra Scuole e Università per incrementare la diffusione e la trasmissione della cultura e dei saperi.

Letto e approvato da Anita Pelaggi Coordinatrice Nazionale e Relazioni Istituzionali LEINET

Giusy Versace Relazioni Istituzionali e politiche LEINET

 

Le associazioni e le realtà:

LA VOCE DELLA SCUOLA

PROFESSIONE INSEGNANTE

IDEA SCUOLA COMITATO NAZIONALE

AGORÀ 33

ANCODIS

CISS

DIRITTI E ISTRUZIONE

COORDINAMENTO NAZIONALE DOCENTI IMMOBILIZZATI

APIDGE

DIALOGOS

SOSTEGNO GPS II FASCIA

SCUOLA BLOG

DOCENTI DI RUOLO INGABBIATI PER I PERCORSI ABILITANTI

CNPS

ADESSO SCUOLA

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