No alla regionalizzazione dell’Istruzione pubblica

No alla regionalizzazione dell’Istruzione pubblica

“Relativamente alla scuola, c’è un punto programmatico della lista “PD – Insieme per un’Italia democratica e progressista” che sembra passare in secondo piano ed è quello relativo alla regionalizzazione dell’Istruzione pubblica. Il programma della lista spiega come “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni potranno essere concesse nell’ambito di una legge quadro nazionale, solo previa definizione dei Livelli Essenziali di Prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale… ma sono comunque esclusi dalla differenziazione delle competenze regionali i grandi pilastri della cittadinanza, a partire dall’istruzione”.

Il PSI, che ha contribuito alla stesura del programma, è consapevole di come la regionalizzazione dell’Istruzione pubblica, caldeggiata dalla Lega e di fatto accettata dalle altre forze politiche del centro e della destra, minerebbe l’unità culturale del Paese e impedirebbe al sistema d’istruzione italiano di offrire a tutti i giovani pari opportunità.

“Sono ad esempio evidenti i danni fatti dall’assegnazione alle Regioni di importanti competenze nella Sanità pubblica. Noi socialisti e l’insieme delle forze politiche che costituiscono la lista “PD – Insieme per un’Italia democratica e progressista”, siamo consapevoli dei rischi sociali ed economici che correrebbe il Paese qualora venisse regionalizzata l’istruzione pubblica e per questo, tra i punti programmatici, abbiamo inserito il “no alla regionalizzazione della scuola pubblica”. Così, in una nota Enzo Maraio, Segretario nazionale PSI e Luca Fantò, Referente nazionale PSI scuola, scuola e università.