«Abbiamo il dovere di ascoltare il grido di allarme lanciato dai sindacati sulla necessità di reperire ulteriori risorse da destinare al mondo della scuola. Lo sciopero proclamato dalla sigle più rappresentative per il 30 maggio è un chiaro segnale che l’interlocuzione portata avanti dal Governo negli ultimi mesi non ha prodotto l’auspicato avvicinamento tra le parti. Ci sono almeno un paio di questioni su cui mi spenderò personalmente per ottenere un’apertura da parte del ministero dell’Economia: l’adeguamento delle retribuzioni degli insegnanti, che vivono storicamente una condizione di minorità salariale rispetto ai loro colleghi europei; la stabilizzazione dei precari con più di tre anni di servizio, su cui anche l’Europa ci ha più volte sollecitato a intervenire per sanare una palese violazione delle normative». Lo dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.

«Dopo gli enormi sforzi fatti da tutti per garantire una seconda parte dell’anno scolastico in presenza e in sicurezza, sarebbe un peccato vivere le ultime settimane di didattica all’insegna delle proteste e delle tensioni. Per chi ha a cuore il mondo della scuola fa davvero male sentir di nuovo parlare di blocco degli scrutini: è una sconfitta per ciascuno di noi. Il filo del dialogo – sottolinea Sasso – va ripreso al più presto: bisogna tornare a sedersi intorno a un tavolo con la volontà di superare gli steccati e lavorare insieme per il bene della nostra comunità».

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