Rita Mammino, Vicepresidente APIDGE: “Se non interveniamo adesso, avremo una classe dirigente analfabeta del diritto”

Rita Mammino, Vicepresidente APIDGE: “Se non interveniamo adesso, avremo una classe dirigente analfabeta del diritto”

Dicembre 18, 2021 0 Di Ylenia Franco

La Voce della Scuola LIVE – 52esima puntata

Alfabetizzazione del Diritto e della legalità: “Verso una nuova classe Dirigente. Scuola, promuovere una conoscenza critica per un futuro senza ingiustizia, povertà sociale e senza mafie”

 

Rita Mammino, Vicepresidente APIDGE
“La scuola è il bene primario della società civile. Il Mi ha affidato il compito di trattare l’educazione civica ad esperti esterni -avvocati magistrati- e a enti esterni che hanno curato svariati progetti, i quali però hanno rappresentato momenti isolati di dibattito che non hanno dato una continuità e un approfondimento sugli argomenti di diritto ed economia, lasciando tracce frammentarie dell’intervento sull’analfabetismo del diritto, che io trovo dilagante nei nostri ragazzi, soprattutto nei licei. La legge 92/2019 si è rivelata inefficace a questo scopo, la trasversalità prevista dalla legge è affidata a tutti i docenti, ma si tratta di una materia prettamente economica e strettamente giuridica, in questo modo i docenti curricolari diventano dei tuttologi, vengono aggravati nelle loro programmazioni e devono far fronte ad una materia in cui non sono competenti. Ciò comporta che la materia è trattata marginalmente, così gli studenti sono formati in modo inadeguato e la classe dirigente del futuro sarà composta da individui privi dei fondamenti del diritto alla base della nostra società democratica, sana e civile. È necessario ripristinare un curriculo scolastico autonomo nei bienni di tutte le scuole di secondo grado ma anche di primo grado, in quanto è proprio nell’adolescenza che è importante plasmare le coscienze. Tutte le condotte delinquenziali non potranno essere corrette non corriamo ai ripari adesso intervenendo con la giusta preparazione all’educazione alla legalità, se non combattiamo adesso un analfabetismo del diritto dilagante”.