
Burocratizzazione della scuola
Da qualche decennio, nella scuola sono gradualmente aumentati i documenti ufficiali da redigere sia individualmente che in seno al proprio consiglio di classe, al punto tale da sembrare una vera e propria attività alternativa, che si affianca, e non sostituite, il lavoro del docente con i propri studenti. Con la digitalizzazione, incrementata con la pandemia, il carico è aumentato ulteriormente, creando situazioni di disagio soprattutto per quei docenti, non più giovanissimi, che si ritrovano a dover affrontare gli ausili digitali ai quali non erano preparati. A questo, si aggiunge la tendenza a non rispettare i momenti fuori della scuola, vale a dire i fine settimana o in generale i periodi festivi, inviando comunicazioni continue. Tale incremento lavorativo, è bene sottolinearlo, non ha previsto nessun aumento in termini economici, senza contare che il contratto -bloccato da tre anni- non ha visto nessun tipo di aumento stipendiale.
“I docenti sono oberati di incarichi di varia natura, relazioni, riunioni che esulano l’insegnamento – dichiara Linda Di Cesare, Responsabile Sindacale UIL Scuola RUA Pari opportunità- Anche se è stato inserito nel CCNL la possibilità di disconnettersi, è soltanto sulla carta. Dopo le 17, ora in cui inizia la disconnessione, c’è di tutto: mail, riunioni, comunicazioni whatsapp,.. Ciò non fa che aumentare il rischio di burnout”.
Dello stesso parere, la Dott.ssa Adelia Lucattini Foti, Psichiatra e psicoanalista Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical, intervenuta alla 44esima puntata della rubrica de La Voce della Scuola LIVE.
“Con la Riforma Gelmini, cioè con l’aziendalizzazione, è stato richiesto ai docenti di ricoprire dei ruoli e svolgere dei compiti completamente diversi rispetto all’insegnamento, agli aspetti pedagogici, agli aspetti di docenza in senso stretto. Questo elemento, da un certo punto di vista, è stato messo da parte da delle richieste sempre maggiori di ordine organizzativo, quasi di controllo degli studenti, più che di partecipazione, basta pensare all’introduzione del registro elettronico che doveva essere un facilitatore, invece ha peggiorato le cose, perché nel registro devono annotare qualunque cosa: il ritardo, le uscite, le valutazioni, le comunicazioni. Quindi già questo è stato un elemento introdotto improvvisamente che ha stravolto il loro modo di operare e il loro rapporto con gli studenti. L’aspetto burocratico è stato un carico aggiuntivo rispetto al loro lavoro abituale, ma oltretutto ha snaturato il lavoro degli insegnanti, ha burocratizzato il rapporto con gli studenti, i quali sono stati anche loro disorientati”.

Ylenia Franco, Vicepresidente Docenti Immobilizzati, dottoressa in archeologia, docente specializzata sul sostegno