
Lettera alla redazione
Fa tanto parlare la bozza a cui si sta lavorando per il rientro a scuola a settembre.
Si vocifera che al governo ci sono tanti pareri discordanti e che ancora non si è pervenuto ad una soluzione comune, una soluzione che guardi al bene di tutta la comunità scolastica.
Pensare ad un settembre pronto e preparato per fare partire bene la scuola è la vera sfida .
Ma come ripartire , da dove ricominciare?
Una questione prioritaria è sicuramente quella del reclutamento: partire con i docenti in cattedra fin dal primo giorno è sicuramente un bel traguardo.
Non si capisce come è possibile che non si riesca a trovare soluzione.
Com è possibile che non si riesce a trovare un accordo su una bozza che dovrebbe essere già nota?
Si continua a parlare ancora di concorsi ordinari non espletati da preparare al più presto.
Ma ci predono in giro???
Possibile che non esistano altre soluzioni più celeri che permettano di mettere in cattedra i docenti senza necessariamente fare il tradizionale concorsone?
Basterebbe valutare i docenti che la scuola la vivono già, che hanno esperienza in campo da almeno 36 mesi nella scuola.
Alcuni politici temono di regalare una promozione in cattedra, “non sia mai per carità , non si dica che facciamo sconti”!
Ma quali sconti???
Piuttosto valorizzate il merito di quei docenti che hanno maturato anche competenza in campo.
Che cosa si teme? Quali interessi economici sono in gioco?
Si parla di scuola affettuosa, inclusiva, ma poi nessuno ha il coraggio di cambiare ciò che tradizionalmente viene fatto da anni.
Anche se al governo qualcuno continua a lottare per le priorità, per la valorizzazione dei titoli, del merito, si ritrova a doversi sfidare contro i mulini a vento.
Eppure basterebbe poco per avere i docenti in cattedra a settembre, per assicurare almeno la presenza di tutti sin dai primi giorni.
Tanti docenti , anche di ruolo , in altri ordini di scuola, aspettano un percorso abilitante con esame finale , ma ciò sembra essere troppo semplice da attuare , il nostro governo per la nostra scuola desidera percorsi più difficili, più complicati , non importa se non raggiungono la priorità , ciò che conta che in apparenza si investe per la scuola efficente.
Da docente di ruolo da diversi anni, spero che presto si arrivi ad un cambiamento, una svolta epocale, visto il
Momento che stiamo attraversando per ridare una ventata di sana novità all unica istituzione statale dove non esiste l avanzamento di carriera e la valorizzazione del merito.
Abbiamo bisogno di persone coraggiose che si facciano promotori di un vero e proprio cambiamento che ridia fiducia, speranza e motivazione a coloro che da anni di spendono per la scuola e che vogliono superare la rassegnazione per poter dare vita alla passione quella vera che favorisce davvero una scuola affettuosa non solo a parole.
Stefania Conte, docente di sostegno scuola primaria
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