
idea scuola Comitato Nazionale: “Recovery fund – 32 miliardi per “istruzione e ricerca”. Ma le classi pollaio restano”
Nel lontano 2019 l’ex Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, insieme ad altri 12 esponenti del M5S, presentava un progetto di legge per eliminare le classi sovraffollate, quelle che conosciamo bene con la definizione “classi pollaio”.
All’epoca si stimava un investimento aggiuntivo di circa 2 miliardi di euro l’anno.
Ma non c’erano i fondi.
Tutto rinviato all’anno scolastico 20/21.
In mezzo, l’inizio della pandemia legata al Covid-19. Con tutte le raccomandazioni sull’importanza del distanziamento
Che nella discussione politica che ha caratterizzato i mesi estivi del 2020 si è tradotto in quella distanza minima atta ad accogliere nelle aule quanti più alunni possibili, fino ad arrivare al metro statico tra rime buccali, deus ex machina per il mantenimento dello status quo delle classi pollaio, che tali son rimaste in ogni ordine e grado scolastico.
Non contiamo più le dichiarazioni politiche di questi mesi, ed anche di questi ultimi giorni un po’ da tutti i fronti, sulla necessità di riduzione del numero di alunni per aula per una migliore gestione della pandemia al fine di minimizzare i rischi contagio.
Ma di fatto non si propongono soluzioni: di ieri la notizia della circolare presentata alle sigle sindacali senza nessuna novità rispetto agli scorsi anni scolastici in termini di organico. Che tradotto significa il mantenimento delle classi pollaio, con buona pace della sicurezza e della tanto auspicata didattica personalizzata.
Auspichiamo e chiediamo che una parte dei 32 miliardi previsti ad oggi dal Recovery Fund per “istruzione e ricerca” siano destinati sin da subito per risolvere questo annoso problema
Che le forze politiche si mettano in discussione per superare le divisioni sui temi del precariato, dei docenti immobilizzati ed ingabbiati; che le sigle sindacali affrontino il tema in maniera unitaria: affrontare in maniera seria e definitiva la problematica del sovraffollamento delle aule è ad oggi non più rimandabile.
La vera priorità deve essere la crescita, lo sviluppo e la formazione delle nuove generazioni, nel rispetto e tutela di tutti coloro che vivono il mondo della scuola: e questo non può che passare da investimenti immediati in infrastrutture – ricordando che gran parte delle aule sono da anni in deroga rispetto alla normativa sull’edilizia scolastica – ed aumentando gli organici in maniera stabile per ogni ordine e grado scolastico.
L’anno 20-21 vedrà finalmente l’abolizione delle classi pollaio? Lo speriamo davvero.
Stefania Sambataro – Diego Palma
mail: info.ideascuola@gmail.com
