Michele Zannini, presidente Comitato Trasparenza è Partecipazione

“Questo è il mio compito, svolto il 18 ottobre 2019, durante la prova scritta del concorso Ds 2017. Non avrei alcun problema a renderlo pubblico, non ci sarebbe nulla di strano da leggere. Una prova di lingua straniera con punteggio 16/20 e cinque quesiti completamente svolti, attenendomi perfettamente alla traccia richiesta (azioni strategiche del Ds, norme giuridiche e responsabilità del Ds). A dire il vero,  invece, c’è qualcosa di strano  ed è il punteggio attribuito, che a detta di illustri formatori (di cui posseggo perizie giurate depositate al Tar), la valutazione di 67,75/70,00 è stata macroscopicamente travisata. Come dicevo, il problema non è la pubblicazione del mio compito, ma la pubblicazione delle 3795 prove dei candidati ammessi alla fase orale, pubblicazione statuita da 2 sentenze del Consiglio di Stato (000415/21 e 000587/21) e che nonostante siano divenute esecutive e passate in giudicato il Ministero continua a non eseguire. Cosa emergerebbe dalla pubblicazione dei compiti ? Cose di cui già siamo a conoscenza, emerse dall’analisi di circa 400 elaborati già in nostro possesso: valutazione illogiche e irragionevoli, voti errati nelle griglie di valutazione, manipolazioni e alterazioni dei file, disparità di trattamento e tantissime altre anomalie. Difatti siamo nuovamente costretti ad adire la giustizia amministrativa. Tant’è, che lunedì mattina, i nostri legali procederanno a depositare presso il Tar Lazio,  un ricorso per l’ottemperanza della sentenza e la nomina di un commissario ad acta per l’ostensione delle prove. Parimenti gli avvocati penalisti verificheranno l’eventuale presenza di profili penali per procedere ai sensi dell’art. 328 c.p. (omissione atti d’ufficio).”

 

 

 

 

“Infine stiamo interpellando, avvocati che si occupano di diritto dell’Unione Europea, ed eventualmente predisporre una class action alla Corte di Giustizia Europea per la violazione delle norme sulla trasparenza amministrativa previste dai Trattati europei. Ora la domanda da porsi è la seguente. A chi giova questo esasperato ricorso al contenzioso ? Non di certo ai ricorrenti, che da due anni sono vessati da atteggiamenti ostativi e privi di qualsiasi forma di trasparenza e buon andamento. Non di certo al Ministero che si vedrà nuovamente condannato all’ostensione e sul quale si ripercuotera’, altresì un danno all’immagine. Di chi sono le responsabilità di questa situazione ?”

“Oggi le responsabilità sono tutte  della politica. In una situazione politica come quella attuale, dove tutti i partiti sono al Governo (eccetto FdI e alcuni piccoli gruppi) è inaccettabile, che nessuno si faccia portatore di un’azione di mediazione tra due parti così ferocemente in causa, dove da un lato ci sono le vite di migliaia di docenti, che continuano a chiedere tutela per la loro posizione, giuridicamente riconosciuta e dall’altra le istituzioni da loro rappresentate, che saranno nuovamente poste al centro di aspre contestazioni. I giudici si sono espressi, le sentenze sono state emesse, il viaggio è finito, ora è arrivato il momento delle soluzioni.”

“Noi non ci fermeremo, fino a quando non ci darete, ciò che ci è stato riconosciuto.”

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